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Il conflitto nel racconto della badante

La distruzione alla periferia di Kiev il 27 marzo 2022, foto ApA journalist walks amid the destruction after a Russian attack in Byshiv, in the outskirts of Kyiv, Ukraine, Sunday, March 27, 2022. Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy accused the West of lacking courage as his country fights to stave off Russia's invading troops, making an exasperated plea for fighter jets and tanks to sustain a defense in a conflict that has ground into a war of attrition. (AP Photo/Rodrigo Abd)

La lettera Analisi e riflessioni di Oxana, la badante ucraina che assiste una coppia di anziani, di cui uno disabile, che lavora in Italia da 15 anni per mantenere la famiglia e che ogni giorno telefona a sua figlia

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 8 giugno 2022

Sulla guerra in Ucraina, ho cominciato a tralasciare i commenti di generali, politici ed esperti vari. Per sapere come stanno veramente le cose e capire meglio la realtà, ascolto con attenzione le analisi e le riflessioni di Oxana – uso per motivi di sua sicurezza un nome inventato -, la badante ucraina che assiste una coppia di anziani, di cui uno disabile, che lavora in Italia da 15 anni per mantenere la famiglia laggiù e che ogni giorno telefona a sua figlia.

Riassumo i suoi ragionamenti: «Ben prima della guerra sono stata costretta a migrare perché in Ucraina c’era (e c’è) miseria. L’Ucraina è ricca ma tutte le ricchezze sono state “rubate” al popolo dai nostri oligarchi. Anche in Russia, dove vive mio fratello, gli oligarchi affamano il loro popolo. Siamo nelle stesse condizioni. Mio fratello, che vive in Russia da tanti anni, ha un giovane figlio militare di professione il quale teme di essere mandato al fronte in Ucraina a combattere contro l’esercito del Paese d’origine di suo padre.

Un altro mio nipote, il figlio di mia figlia, che vive nell’Ovest dell’Ucraina, a breve verrà chiamato a militare per andare a combattere. Potrebbe succedere quindi che
questi miei due nipoti, che sono cugini , un giorno dovranno sparare uno contro l’altro, come “nemici”.
Il figlio di una mia amica ucraina e russofona è stato chiamato come riservista per andare a combattere contro i soldati della Russia, cioè la patria dove sono nati i genitori di sua mamma.

Prima della guerra, gli ucraini-ucraini e gli ucraini-russi convivevano pacificamente, perché siamo tutti come “fratelli”. Anche a guerra finita non saremo mai più “fratelli” ma ci odieremo.
I giovani di Ucraina e di Russia che provengono dal popolo vengono mandati al macello dagli oligarchi che comandano sia da noi che in Russia. In sostanza, i poveri vengono mandati a morire dai ricchi che vogliono strapparsi reciprocamente più potere, come è sempre successo nella storia».

Oxana piange tutti i giorni mentre accudisce i suoi anziani ma lo fa chiusa nella sua camera, perché non vuole intristirli. Piange pensando ai suoi due nipoti. E parla degli ucraini ricchi che scappano dalle zone di guerra e si rifugiano a Leopoli: «Arrivano su macchinoni neri e alloggiano in alberghi di lusso. I loro figli in età per combattere sono stati mandati all’estero, al sicuro. L’Ucraina, come la Russia, è corrotta. Con i soldi compri tutto, anche la salvezza dalla guerra. Le donne semplici, del popolo, la sera invece si ritrovano a cucire le reti mimetiche per i militari e hanno i loro figli al fronte…».

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