Chissà cosa ne direbbe Sergio Bonelli, refrattario a ogni tentazione extra-fumettistica, del «nuovo corso» della sua casa editrice. Probabilmente, farebbe ricorso al mantra con cui accoglieva tutte le proposte fuori dalla sua zona di comfort: qualcosa del tipo «Non sono convinto, ma mi fido». E probabilmente, sarebbe la scelta più giusta.
Sono finiti i tempi in cui i lettori divoravano qualunque novità, fedeli alla formula di fumetto come «cinema dei poveri» coniata dallo sceneggiatore ed editore milanese. Oggi, l’imperativo è diversificare. Quindi, sì a eventi come il «reboot» di Dylan Dog, cominciato con il numero 400 della serie in edicola a dicembre. Sì al canale delle librerie di varia, un tempo presidio Mondadori, e oggi ricondotto nell’alveo della casa editrice; sì, soprattutto, alle produzioni per cinema e tv.

IL PRIMO esperimento risale a due anni fa, con il romanzo grafico e il film Monolith. Ma i passi più recenti sono più decisi e ambiziosi: la serie animata di Dragonero, il fumetto fantasy ideato da Luca Enoch e Stefano Vietti; il film per il cinema tratto dall’horror Dampyr, di cui si sono appena concluse le riprese in Romania; un serial tv su Dylan Dog realizzato con la produzione di James Wan, autore di saghe horror come Saw e The Conjuring.
Un caso unico è quello de Il Confine. Ideata e scritta da Mauro Uzzeo e Giovanni Masi per i disegni di maestri come Giuseppe Palumbo, Bruno Cannucciari e Carlo Ambrosini, questa serie di romanzi grafici rappresenta il primo passo di un nuovo universo narrativo che comprende anche un serial televisivo, un gioco di ruolo e un romanzo. La trama ci porta in un piccolo villaggio tra Italia e Francia, dove il pulmino che trasporta una classe di adolescenti in gita scolastica scompare senza lasciare traccia. A indagare sulla scomparsa dei ragazzi provvede la coppia formata dalla ex detective dell’Interpol Laura Denti insieme con Antoine Jacob, massimo conoscitore delle Alpi ritiratosi fra i boschi come un eremita. Due personaggi antitetici, una concentrata sulla propria missione salvifica, l’altro sul mistero dietro la scomparsa dei giovanissimi al centro della vicenda.

ECHI DI «TWIN PEAKS», Lost, The Walking Dead e altre serie tv di successo, per un racconto che però fin dalle prime battute si dimostra pronto a battere strade autonome, come spiega il co-sceneggiatore Mauro Uzzeo: «Sapevamo che Il Confine sarebbe stata una storia parecchio intricata, per questo abbiamo deciso di raccontarla con un linguaggio volutamente semplice. Perché la nostra volontà era quella di coinvolgere tanto i lettori di fumetti duri e puri, quali noi stessi siamo, quanto chi non ha mai letto un fumetto in vita sua ma, appassionato dalle atmosfere di certe serie tv o romanzi restasse incuriosito dal nostro mondo. Per questo, ci siamo assunti ’rischi narrativi’ assolutamente inediti per la storia della Casa Editrice. Il Confine è un mystery totalmente immerso nell’Italia di oggi e mette in scena quelle che sono le ansie e le paure degli italiani di oggi, ma ogni volta che abbiamo pensato di stare esagerando, è stata la redazione stessa a spronarci a raccontare questa storia nel modo più ’nostro’». Il seguito, in libreria a gennaio 2020.