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Il Texas è una «fossa comune». 50 migranti uccisi nel camion

Il Texas è una «fossa  comune». 50 migranti  uccisi nel camionLuogo del ritrovamento dei migranti morti in un camion abbandonato a San Antonio, Texas – Ap/Eric Gay

Stati uniti Ritrovati a San Antonio intrappolati nel cassone rovente di un trafficante. Colpa delle politiche Usa sempre più restrittive

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 giugno 2022

Le autorità del Texas stanno indagando sulla morte di 50 persone i cui corpi sono stati trovati all’interno del rimorchio di un camion a San Antonio, in Texas, città a 250 chilometri dal confine tra Stati uniti e Messico, considerata una delle principali vie di passaggio per i trafficanti di esseri umani che spesso si servono dei camion per trasportare i migranti privi di documenti.

DURANTE LA STAGIONE ESTIVA il clima di San Antonio è torrido, in questi giorni le temperature toccano e superano i 40 gradi, e questa sarebbe stata la causa della morte per asfissia dei 50 migranti.

Secondo un funzionario che ha parlato con la Cnn in forma anonima, il bilancio delle vittime, che inizialmente era di 46 persone, include migranti provenienti da Messico, Guatemala e Honduras. La loro scoperta è avvenuta durante un’operazione «senza precedenti», volta a sventare e interrompere le reti di traffico di esseri umani al confine meridionale degli Stati uniti, ma è finita con il rivelare quella che è la più grande tragedia di migranti della storia Usa. «Queste erano tutte persone che andavano alla ricerca di un mondo migliore. È a dir poco un’orribile tragedia umana», ha detto il sindaco di San Antonio Ron Nirenberg, visibilmente emozionato, durante la prima di una serie di conferenze stampa.

UN INCONTRO dei giornalisti dopo l’altro, si delinea il profilo di questa tragedia: le persone ammassate in un mezzo rovente, non pensato per trasportare esseri viventi, senza aria condizionata, senza acqua. Il guidatore ha probabilmente abbandonato il camion poco prima che gli agenti lo trovassero, e un operaio che lavorava in un edificio poco lontano ha sentito grida d’aiuto. Dopo avere aperto lo sportello del mezzo da cui uscivano le grida ha chiamato il 911, il numero per le emergenze, che sono arrivati sul posto intorno alle 18.00 ora locale. Sedici persone, 12 adulti e 4 bambini, sono state portate, vive e coscienti, in ospedale: bollenti, disidratate, con i sintomi evidenti di un colpo di calore.

«QUANDO SIAMO ARRIVATI queste persone erano semplicemente lì, in attesa di aiuto – ha dichiarato il capo dei vigili del fuoco di San Antonio Charles Hood – Uno dei corpi era stato buttato fuori». «Nessuna di queste persone era in grado di districarsi dal camion, il che significa semplicemente essere troppo deboli per riuscire ad uscire. Non si dovrebbe aprire un camion e vedere pile di cadaveri al suo interno. Nessuno di noi viene al lavoro immaginando una cosa simile».
Non è chiaro da quanto tempo le persone sul camion fossero morte, le autorità federali stanno cercando di scoprire la provenienza del mezzo e il suo percorso; è stata avviata un’indagine, e 3 individui sarebbero già in stato di fermo, sebbene il loro collegamento con la vicenda non sia chiaro.

Negli ultimi anni i migranti hanno affrontato altre tragedie e rischi, affrontando caldo e percorsi pericolosi: secondo la US Customs and Border Protection, la polizia di frontiera Usa, da ottobre, lungo il confine fra Stati uniti è Messico, ci sono stati più di 14.000 salvataggi, un aumento rispetto ai 12.833 salvataggi del 2021, e questo ben prima della fine dell’anno.
«Il confine è diventato una fossa comune e una testimonianza della disumanità e irrazionalità decennale delle politiche di confine e immigrazione degli Usa – ha scritto sul Los Angeles Times la giornalista messicana naturalizzata statunitense Jean Guerrero – Le persone continueranno a venire negli Stati uniti e continueranno a morire perché non hanno altra scelta».
Prima che le circostanze esatte delle morti fossero note, i repubblicani più di destra si sono immediatamente lanciati sulla tragedia per alimentare la xenofobia che spinge verso la militarizzazione dei confini, dove i migranti vengono sistematicamente respinti.

IL GOVERNATORE del Texas Greg Abbott ha addossato la morte dei 50 migranti a ciò che ha definito «le politiche di frontiera aperte» di Biden, nonostante le scelte politiche di frontiera più draconiane di Trump, come Stay in Mexico e il titolo 42, una legge relativa alla pandemia ma utilizzata per espellere i migranti, siano ancora in vigore.
In realtà il programma anti migranti di Abbott, studiato con il governatore messicano di Nuevo León, Samuel Alejandro García Sepúlveda, ha rafforzato la militarizzazione del confine, costringendo le persone ad entrare in Texas in modi sempre più pericolosi, anche stipando i camion.

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