Il comico Volodomyr Zelensky – come previsto dai sondaggi –  fa suo il ballottaggio, asfaltando il presidente uscente Petro Poroshenko.

Già da sabato i bookmerkers ucraini avevano smesso di accettare scommesse sulla sua vittoria e dal quartier generale di Poroshenko filtrava la notizia che l’oligarca dell’industria dolciaria stava preparando il discorso d’addio. Poi ieri alle 20 in punto sono arrivati gli exit-poll che mettevano una pietra tombale ai sui residui sogni di rimonta: Zelensky al 73,7% e lui al 26,3%.

E le proiezioni che iniziano a essere trasmesse dalla tv conformano il trend con lo show-man sopra il 72%. Zelensky vince persino in Ucraina occidentale dove al primo turno Poroshenko era stato il più votato, con il 56%. In Ucraina orientale, dove molto oblast sono tradizionalmente filo-russi, le percentuali sono bulgare: 88,2% per Zelensky. Ma anche nel centro del paese e a Kiev si viaggia sopra il 75%.

Verso le 22 a Kiev in centro viene inscenato qualche carosello con la bandiera del Tridente fatta garrire fuori dai finestrini delle auto, ma la gioia è molto contenuta: sul paese già incombono le sanzioni russe su petrolio e gas che potrebbero rendere la vita molto dura agli ucraini.

Il primo ad apparire davanti alle telecamere è stato Poroshenko. «I troll russi hanno gettato tanto di quel fango su di me che se non mi conoscessi non mi sarei neppure votato» ha esordito. Ha dichiarato inoltre che resterà in politica e farà una opposizione intransigente.

«Abbiamo dimostrato al mondo di essere una vera democrazia – ha concluso Poroshenko – e questo è il più grande risultato del mio mandato».

Nel suo quartier generale Zelensky è apparso per pochi minuti davanti ai giornalisti. Ha scherzato in inglese con i corrispondenti della stampa estera e ringraziato fans e collaboratori. Una sola dichiarazione politica ma pesante come una pietra: «Come cittadino ucraino posso dire ai popoli post-sovietici: guardate a noi, tutto è possibile!»

Un messaggio rivolto, senza citarli, ai russi perché si ribellino a Putin. D’ora in poi la guerra tra Mosca e Kiev potrebbe diventare principalmente mediatica e Zelenky finora in questo campo ha dimostrato di saperci fare. Poroshenko l’ha fatto fuori in sei mesi senza sudare, ma sa benissimo che con lo Zar del Cremlino sarà molto più dura.