Il Comune di Roma ha mandato lo sfratto allo storico circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che dovrebbe lasciare i locali di via Ostiense, dove ha sede dal 1997, entro la fine del mese o pagare qualcosa come 300 mila euro di ricalcolo del canone come fosse un qualsiasi esercizio privato e non una onlus.

Ieri sera, riunione a porte chiuse fino a tardi del direttivo del circolo per studiare la risposta anche dal punto di vista legale.

Il Mario Mieli, organizzatore del Gay Pride e del World Pride, con numerosi sportelli di assistenza psicologica, legale e sanitaria per l’intera comunità Lgbt della capitale, una residenza protetta per malati di Aids, il telefono aperto Rainbow e un fitto calendario di attività culturali e ricreative tra cui una rassegna stabile di cinema, non ha più avuto il rinnovo della concessione dello stabile, ristrutturato a proprie spese, dal 2012, anche se in regola con gli affitti, scontati però, come associazione, al 20 per cento.