È un piccolo scrigno nel cuore di Sesto San Giovanni (Mi), l’Associazione femminile Lucrezia Marinelli, sotto sfratto e con la minaccia di sgombero imminente imposta dalla giunta forzaitaliota che nel giugno scorso ha espugnato dopo 72 anni la cosiddetta «Stalingrado d’Italia». In una stanzina livello strada di 3,27×4,20 metri, da 17 anni l’Associazione tiene in piedi un Centro di documentazione cinematografica che custodisce, tra gli oltre duemila titoli di film d’epoca e contemporanei di registe, addirittura una copia del primo film della storia del cinema, girato nel 1896 dalla francese Alice Guy (La fata dei cavoli, 1’30’’) quando ancora venivano prodotti solo i documentari dei fratelli Lumière. Qualcosa, insomma, di cui perfino il sindaco berlusconiano Roberto Di Stefano dovrebbe andare fiero.

E invece, malgrado abbia sempre pagato il canone d’affitto, il 21 novembre scorso i 400 iscritti dell’Associazione Marinelli hanno ricevuto un’ingiunzione di sfratto secca: entro il 6 dicembre, a contratto scaduto, dovranno lasciare il minuscolo locale. «Senza neppure l’offerta di una sede alternativa», spiega la presidente Nilde Vinci che riferisce di un successivo incontro con il vicesindaco Gianpaolo Caponi e con l’assessora alle politiche sociali Angela Tittaferrante durante il quale l’amministrazione di centrodestra ha promesso loro di fermare lo sgombero (ma non lo sfratto). Al momento però del provvedimento tampone non se ne ha ancora alcuna notizia.

«Come ci finanziamo? Non abbiamo mai preso un centesimo dalle amministrazioni comunali – afferma Nilde Vinci – Lavoriamo». E infatti oltre all’archivio cinematografico e alla videoteca aggiornati costantemente, dal 1991, ogni anno l’Associazione nata nel 1989 organizza rassegne cinematografiche a Sesto , con la Libreria delle donne di Milano e nel quartiere milanese di Quarto Cagnino. Rassegne che si sono guadagnate un prestigio che ha ormai travalicato i confini lombardi e nazionali. La «Lucrezia Marinelli» pubblica anche un dizionario biofilmografico delle Registe di tutto il mondo dal 1896 al 1996, «L’Occhio delle Donne».

Purtroppo l’Associazione Marinelli non è l’unica ad essere stata sfrattata dalla giunta di centrodestra. A rischio sgombero c’è anche «La Melandra», organizzazione di donne che si occupa di minori e che ha ricevuto la medesima lettera, con l’ingiunzione di lasciare la sede entro il 6 dicembre, malgrado il contratto di locazione non sia ancora scaduto. E il circolo Arci «Ventimila Leghe» che organizza viaggi «della memoria» nei luoghi della Shoah. Stessa sorte potrebbe toccare anche ad Emergency, che non ha ricevuto alcuna lettera ancora, per fortuna, ma la cui piccola sede si affianca a quella dell’Associazione Marinelli.

E così il cuore di Sesto, sotto il nuovo ordine berlusconiano, potrebbe diventare un deserto.