Non solo Roma e Torino. Il M5s trionfa ai ballottaggi, eleggendo i propri sindaci in 19 dei 20 comuni dove ha corso per il secondo turno, solo ad Alpignano la vittoria è sfumata per una manciata di voti. E lo fa dalle alture di Pinerolo in Piemonte al mare di Porto Empedocle, in Sicilia. A farne le spese è stato soprattutto il Pd, che ne esce con le ossa rotte. La bandiera grillina sventola tra l’altro su una delle roccaforti storiche della sinistra, Carbonia in Sardegna. Pur correndo con il sindaco uscente Giuseppe Casti, il Pd perde uno degli avamposti «rossi» del Sulcis; qui Paola Massidda (M5s) stravince con il 61,6% delle preferenze, lasciando allo sfidante appena il 38,4%. «Sono sorpresa, pensavo che la vittoria potesse arrivare, ma per una manciata di voti, evidentemente dopo settant’anni i cittadini di Carbonia hanno deciso che era arrivato il momento per un cambiamento», dice il neo sindaco. Che come promesso in campagna elettorale avverte: «Attueremo subito tagli agli emolumenti dei consiglieri, del presidente dell’aula, e a quelli degli assessori che saranno ridotti del 10%, ma anche i gettoni delle commissioni. Non sarà tanto, ma è giusto dare un segnale ai cittadini».

En plain nel Lazio e in Sicilia. Alle porte di Roma, il M5s vince a Marino, Genzano, Nettuno e Anguillara Sabazia. In questi ultimi tre comuni, i candidati hanno ribaltato il risultato del primo turno: a Genzano, Flavio Gabbarini del Pd aveva ottenuto il 42,6% dei voti il doppio del pentastellato Daniele Lorenzon, che però al ballottaggio ha sfiorato il 59,6%. A Nettuno, sul litorale sud, è sindaco Angelo Casto con il 69%, mentre Rodolfo Turano, del centrodestra e vincitore del primo turno, è andato poco sotto il 31 al secondo. Ad Anguillara Sabazia, una donna come Virginia Raggi: Sabrina Anselmo (sindaco con il 55,5%, dopo il 27,4 al primo turno) è stata protagonista di una rimonta su Antonio Pizzigallo (centrodestra), al primo turno quasi al 47%.

In Sicilia l’exploit ad Alcamo (Tp), Favara (Ag) e Porto Empedocle (Ag) galvanizza il movimento. Un trionfo che fa il paio con il «tonfo» del Pd. L’emblema della debacle è Vittoria (Rg), enclave della sinistra da settant’anni: il comune va al centrodestra, che vince con Giovanni Moscato (Fdi), elezione però ‘macchiata’ dall’indagine della Dda di Catania su un presunto voto di cambio elettorale con la mafia. Tra gli indagati c’è anche il neo sindaco, assieme allo sfidante sconfitto Francesco Aiello (Sicilia Futura, stampella renziana) e a quello uscente Giuseppe Nicosia (Pd). Risultati che spingono il portavoce e deputato regionale del M5s, Giancarlo Cancelleri, indicato da Beppe Grillo come candidato del movimento alle regionali del 2017, a lanciare la sfida: «Puntiamo senza mezzi termini alla guida di questa Regione, punto di partenza per dimostrare come governare il Paese intero». Uno su uno invece il M5s fa in Lombardia: Francesco Sartini è il nuovo sindaco di Vimercate, cittadina di 25mila abitanti in Brianza. In Emila Romagna, Mariano Gennari (M5s) è il nuovo sindaco di Cattolica, nota stazione balneare del Riminese, sconfitto il candidato del Pd Sergio Gambini. A 5stelle anche il sindaco di Chioggia, nel Veneto, con Alessandro Ferro (59,8%) vincente sull’uscente della Lega Giuseppe Casson. Ribaltone nelle Marche, dove al ballottaggio vince a Castelfidardo (Ancona) il pentastellato Roberto Ascani (57,5%), che ha avuto la meglio su Henry Adamo (42,5%), sostenuto dalla storica lista Solidarietà popolare.