La «Buona Scuola» assumerà in ruolo 102.734 docenti precari. In attesa della definizione di un percorso che si preannuncia tortuoso, nella relazione tecnica al maxiemendamento approvato con la fiducia al Senato sono state chiarite le quattro fasi delle assunzioni. L’Iter dovrebbe svolgersi nel corso del prossimo anno scolastico per arrivare «a regime» all’inizio del prossimo (2016/2017) quando la riforma Renzi-Giannini entrerà effettivamente in vigore con l’istituzione degli «albi territoriali» dai quali i «presidi-manager» prenderanno i docenti che andranno a comporre la loro «squadra del cuore» in base alle necessità da loro stabilite nei «piani di offerta formativa» della durata di tre anni. I posti a disposizione sono 47.476 a cui si sono aggiunti 55.528 posti che rientrano nel cosiddetto «organico potenziato». Nella «fase zero» saranno occupati i posti lasciati liberi dai pensionamenti (o altri eventi come decessi ecc) previsti nel 2015, pari a 21.880 posti. A questi si aggiungono 14.447 posti per gli insegnanti di sostegno. Queste assunzioni riguardano chi è in una «graduatoria di merito», cioè ha vinto un concorso nel 2012 ad esempio. Seguirà chi è iscritto in una «graduatoria ad esaurimento» (Gae) (rapporto 50-50). Al momento restano scoperti 14 mila posti che dovrebbero essere recuperati in una fase successiva. Poi ci sarà «fase b» in cui saranno disponibili 10.849 posti (sia su «posto comune» che sul «sostegno» e riguarderanno sia chi ha vinto i concorsi che gli iscritti nelle «Gae». La «fase c» riguarderà 48.812 posti comuni e 6-446 per il sostegno. Si tratta dei posti previsti dall’organico potenziato, che contiene quei docenti che saranno effettivamente «a disposizione» dei «presidi-manager». Bisogna precisare che, al momento, la scansione delle fasi è ancora incerta, oltre che contraddittoria. Nelle prossime settimane si aspettano lumi dal Miur.

Nel frattempo i docenti precari interessati dovranno esprimere cinque preferenze della provincia dove preferiscono insegnare. La proposta di assunzione dovrà essere accettata dall’interessato entro dieci giorni. Se non lo faranno non potranno ricevere altre proposte di assunzione a tempo indeterminato e saranno cancellati dalle graduatorie. Nel caso in cui nella loro classe di concorso non ci sia una cattedra disponibile non ci sarà assunzione. In un resoconto pubblicato dalla Uil scuola si sostiene che al personale nominato in ruolo a settembre sarà assegnata per il prossimo anno scolastico la sede di servizio provvisoria. La sede definitiva sarà attribuita successivamente secondo quanto verrà stabilito dal contratto sulla mobilità relativa all’anno scolastico 2016/17. La decorrenza giuridica delle nuove nomine sarà dal primo settembre 2015, ed economica dal 2016. Chi entrerà in ruolo secondo la normativa in vigore prima della riforma di Renzi potrà mantenere la titolarità della cattedra.Per chi, invece, sarà assunto con l’organico potenziato e farà riferimento agli «ambiti territoriali» non potrà contare su questa titolarità. Da qui la critica sulla disparità di trattamento creato dal governo nel corpo docente. Una discriminazione che è anti-costituzionale. Per la Gilda «questo meccanismo è un bluff. Non ci sarà alcun potenziamento dell’organico perché i posti coperti saranno soltanto quelli delle supplenze. Nel prossimo anno scolastico, comunque vada, avremo circa 60 mila cattedre senza insegnanti di ruolo». E saranno dunque necessari altrettanti «supplenti». In altre parole, il precariato a scuola continuerà ad esistere, nonostante gli annunci del governo.