Nell’estate torrida dei grandi festival di elettronica, fra le rentreé dei guru del genere – Giorgio Moroder su tutti con un album appena licenziato per la Sony e un tour da dj set che fa tappa proprio venerdì sera al festival capitolino di Villa Ada, la ventiduesima edizione del Sonar di Barcellona, andata in scena sul declinare del mese di giugnoimostrato ancora una volta la vitalità del genere. Una maratona che non disdegna di addentrarsi ormai anche sui sentieri del pop (David Guetta docet) anche pop) dal variegato programma che spaziava – «titoli di testa»- dai Chemical Brothers ai Duran Duran. Centomila persone hanno abitato i tre pomeriggi nella Fiera vicino al Montjuic, e le due lunghe notti negli immensi spazi della Gran Fira2.

Ma dentro questa maratona troviamo anche la discussione e l’analisi su tematiche come privacy, identità digitale e produzione culturale. Nella tre giorni pomeridiana oltre la musica, c’è una miscela di esposizioni multimediali: video, design e installazioni interattive. È il Sónar+D, l’evento per i professionisti del settore visivo musicale, con workshops e conferenze tra cui quella finale di Bruce Sterling uno dei padri del concetto di cyberpunk. Una riflessione sul ruolo di avanguardia, «irrimediabilmente perduto», della musica, fagocitato dalla sussunzione delle nuove tecnologie e dalle multinazionali,le OTT, le grandi compagnie che muovono la musica; le «Cinque sorelle» che rischiano di soffocare il potenziale creativo della rete almeno fino a quando arriveremo a quella che lo scrittore definisce «epoca post digitale». Intanto per ricordarci che anche lo showbiz alternativo in alcune parti del Mondo «mette dei paletti», il Sonar ha cancellato il concerto di Ten Walls; Marijus Adomaitis (conosciuto per il successo Walking with elephants)aveva postato su alcuni social networks come gli omosessuali fossero «di un’altra razza».

L’organizzazione del festival catalano ha sottolineato come i commenti omofobi siano in «contraddizione con la natura e lo spirito dell’evento». Tornando alla musica ci permettiamo dire come i pomeriggi non brillassero eccessivamente per le line up, un po’ di stanchezza a parte gli ottimi set di Lorenzo Senni, Hot Chip , Autreche e la forza di Squarepusher. Le notti iniziano,con A$ap Rocky e un gruppo in forte ascesa i sudafricani Die Antwoord la cui forza sta proprio forse nella loro versione dal vivo, accelerata : uno show molto scaltro quasi paradossale- si passa dal rap, al grime, alla techno – sia la per la fisicità con cui tengono il palco una fusione che attira il pubblico rappresentando gli immaginari della devianza, dove i due personaggi fondamentali del gruppo – il fisicato «Ninja» e la creatura aliena Yolandi Visser – ottengono il massimo dal loro circo. Chiude a notte fonda il set di Skrillex, la vera superstar di questi ultimi anni, forte anche nel dissacrare il pop rivalutato.

Come di consueto negli ultimi anni del Sonar, come primo show della notte anche una band culto e «oscenamente pop» come i Duran Duran, a settembre in uscita con un nuovo album prodotto (a proposito di vecchi maestri) dall’eterno Nile Rodgers. L’attesa più grande era ovviamente per The Chemical Brothers, appena pubblicato il nuovo album – Born In The Echoes.
Ancora nella notte FK twigs capace con le sue performance teatrali di regalare uno dei suoi show-cerimonia, SiriusModelselektor e la chiusura di Lauren Garnier. Sempre più concorrenza anche a Barcellona che nell’ultimo mese ospita altri due grandi festival ma il Sonar per «resistere» riesce ancora ad allargare intelligentemente gli orizzonti di una manifestazione in continua evoluzione.