«L’approccio del gruppo è un continuo rimando di tempi e luoghi. Suoniamo musica che ha riferimenti alla tradizione certo, ma le storie che raccontiamo sono quelle del presente, in quanto siamo una band contemporanea». Parla Mauro Durante, leader del Canzoniere Grecanico Salentino al termine di un live set al Centro Sociale Rivolta di Marghera. Un gioco di specchi fra passato e presente, ormai parte integrante della storia stessa della formazione nata nel 1975 e portata avanti in linea genealogica dalla famiglia dei Durante di cui Mauro è l’ultimo anello. I Cgs propongono nel corso del tour l’ultimo loro lavoro discogrfico L’Indiavolata, edito dalla label Ponderosa: «Ci sono i nuovi pezzi e poi i classici della tradizione ed altri ancora non incisi. Ma per noi è normali, ci confrontiamo con il nostro pubblico e troviamo idee che potrebbero poi finire nelle future registrazioni. Una dimensione quella della musica dal vivo dove suoni e danza, i due elementi fondanti del nostro spettacolo, subiscono delle microvariazioni. Vale a dire delle piccole improvvisazioni sia sceniche che sonore che arriscono ulteriormente il risultato finale».

Il combo pugliese è in un momento luminescente della propria carriera, come testimoniano le tante date sopratutto estere, tra cui spiccano le partecipazioni a rassegne di world music come Womad, Womex e BabelMed, ed ancora festival mainstream come il South by South West di Austin, Texas. Palcoscenici questi, dove oltre il puro aspetto revivalista, emerge anche altro: «Il tarantismo è un fenomeno studiato in lungo e largo da decenni e sicuramente quella taranta non esiste più. Piuttosto abbiamo altri temi da raccontare come la solitudine, la crisi generalizzata, il lavoro che non c’è. Questi sono i demoni di oggi che cerchiamo di esorcizzare, con il canto e la danza. Forme di socialità che servono a superare le barriere sociali ed a gettare la maschera».

Contenuti delle liriche del Canzoniere che hanno molto in comune con il Rivolta stesso. Lo spazio occupato nell’oramai lontano 1995 all’interno del polo industriale di Marghera, dopo un tentativo di sgombero nel 2001, ha formalizzato la propria posizione grazie ad una delibera di assegnazione del 2008. Con un lavoro lento e meticoloso ha cercato nel corso degli anni di costruire un percorso basato sul rapporto con le realtà locali e la valorizzazione delle stesse. Ad oggi è in piena attività sia dal punto di vista artistico che sociale, come testimonia Michele “Ace” Valentini: «Siamo aperti tutti i giorni da mattina a sera, grazie al lavoro volontario di tante e tanti che permettono a questo posto di andare avanti. Ci troviamo in un territorio in cui solidarietà e multiculturalità sono temi vissuti e percepiti. Le attività musicali che svolgiamo, ovvero concerti e spettacoli previsti nel cartellone stagionale, servono a finanziare le attività di welfare dal basso, per spingere ulteriormente la nostra idea di città solidale. E ci permette di finanziare nuovi progetti, come la scuola per migranti Libera la Parola, la palestra popolare sempre aperta, lo sportello dell’associazione Diritti dei Lavoratori dedicato a lotte e vertenze sindacali, ed al servizio di accoglienza per i senzatetto che permette a circa trenta persone da dieci anni di ripararsi durante la stagione invernale».