l 23 dicembre un grosso pacco di natale veniva recapitato fuori dai cancelli di una sontuosa villa di Bel Air, sulla collina sopra Beverly Hills, a nome di Steven Mnuchin, il ministro del Tesoro di Trump. Il contenuto: 40 kg di sterco di cavallo ed un bigliettino «con i migliori auguri del popolo americano».
Auguri sentiti, giacché pur nella scellerata galleria di cleptocrati di cui Donald Trump ha infarcito il proprio governo, il destinatario spicca per evidenti demeriti.

A corredare la faccia non straordinariamente simpatica, Mnuchin ha un pedigree davvero scintillante. Rampollo di un dirigente Goldman Sachs, azienda dove egli stesso ha fatto carriera per 17 anni, il ministro del Tesoro è stato titolare di un hedge fund specializzato in investimenti offshore e di una banca specializzata in mutui subprime.

Quest’ultima carica gli è valsa il titolo di «re dei pignoramenti» per le oltre 36.000 abitazioni sequestrate a inquilini, perlopiù anziani, disoccupati e minoranze, non più in grado di pagare interessi maggiorati su mutui proditoriamente accesi. Da ministro Mnuchin è stato indefesso fautore delle politiche economiche sfociate nel Tax Plan che dimezza le aliquote di benestanti e corporations stroncando al contempo la riforma sanitaria di Obama. Il mastodontico regalo di Trump alle oligarchie festanti, compresi i residenti del Cap di Mnuchin che è anche produttore a Hollywood. Il ministro non solo esemplifica ethos e prassi della classe finanziaria ma assieme alla consorte hollywoodiana Louise Linton, ne dà un’incomparabile rappresentazione iconografica. Colta in flagrante su un volo di stato per andare a vedere l’eclissi, ad esempio, la coppia non solo è rimasta impenitente ma Mrs. Litton ha pensato di accapigliarsi con «i pezzenti» che sui social l’avevano criticata per aver twittato foto di couture e gioielli, uno sfogo che le è valso soprannome di Crudelia (e molti altri coloriti appellativi).

L’affetto per i signori Mnuchin è solo cresciuto quando a novembre si sono fatti ritrarre in posa da «cattivi da James Bond» assieme al loro feticcio preferito, un foglio di dollari fresco di stampa alla zecca, diventando simboli virali della nuova lotta di classe: l’offensiva finale attuata in America dall’1% contro i disgraziati con cui sono obbligati a spartire il pianeta.