I ciclo-fattorini («riders») di Torino, Milano, Bologna e Roma invitano i colleghi e i solidali con la loro battaglia per i diritti a un presidio al ministero del lavoro in via Veneto a Roma lunedì 2 luglio dalle 14 quando si terrà il secondo tavolo «nazionale» per ragionare con le piattaforme digitali sulle «tutele, non per forma di contratto – ha detto Di Maio – cercheremo di mettere in piedi il primo contratto della gig economy che sia mai stato fatto». «Ci spettano tutele e diritti al di là della stesura di leggi ad hoc» sostengono i «riders». «Sappiamo benissimo – aggiungono – che non ci regalerà niente nessuno, che non siamo di certo gli unici sfruttati nel Paese, quanto sia importante portare avanti questa battaglia e non cedere altre concessioni alle multinazionali».

Sull’orientamento, espresso da Di Maio- di creare un contratto per la Gig Economy, si è espressa la Filt Cgil “Il rapporto di lavoro dei rider – sostiene la segretaria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida – ha tutte le caratteristiche, previste dalla legislazione vigente, per essere definito come lavoro subordinato ed il contratto nazionale della Logistica contiene tutti gli strumenti necessari a garantire le flessibilità e le discontinuità tipiche della prestazione resa dai rider. I contratti nazionali sottoscritti tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali da anni affrontano in modo costruttivo e lungimirante questo tema. Se il ministro Di Maio vuole dare un segnale apra un dialogo costruttivo con i sindacati per affrontare questo tema ed anche quelli della legalità e degli appalti nel settore”. La Filt-Cgil ha chiesto al ministro un incontro.