Dire che è irritato forse è poco. Le accuse che Bruxelles ha rivolto all’Italia sulle gestione dei migranti, e soprattutto l’annuncio dell’apertura di una procedura di infrazione per la mancata identificazione delle decine di miglia di profughi sbarcati sulle nostre coste bruciano come un ferro rovente a Matteo Renzi che considera ingiusti e ingiustificati i rimproveri dell’Unione europea.

«E’ strabiliante che qualcuno in Europa abbia pensato di aprire una procedura di infrazione perché non tutti quelli che abbiamo salvato sono stati identificati con le impronte», spiega in mattinata Renzi intervenendo alla camera. Concetto che ripeterà anche nell’intervento che terrà al Consiglio Ue in programma oggi e domani a bruxelles, e che ieri ha concordato direttamente con il presidente della repubblica Sergio Mattarella in un pranzo al Quirinale al quale ha partecipato anche il ministro delle riforme Maria Elena Boschi. Intervento che oltre a difendere l’operato italiano, insisterà molto anche sulle responsabilità altrui, dell’Europa in generale per la lentezza con cui procedono i ricollocamenti e i rimpatri, e della Germania, che Renzi torna ad attaccare per la seconda volta in pochi giorni: «Non tutte le persone arrivate in Germania ad agosto sono state identificate e allora Merkel disse: viene prima la solidarietà e poi la burocrazia – ha spiegato ancora il premier alla Camera -. Ma quello che vale per la Germania non vale per l’Italia. Noi non replichiamo ma chiediamo: cara Europa qual è il tuo ruolo, affermare linee di indirizzo burocratiche o risolvere i problemi?».

Da agosto, però, molte cose sono cambiate a partire dagli attentati di Parigi che hanno portato l’Ue a decidere di identificare anche i propri cittadini in entrata e uscita dai propri confini e a spingere su Italia e Grecia perché accelerino l’apertura degli hotspot. Altro punto su cui Renzi insisterà oggi a Bruxelles, Renzi sente di aver fatto i compiti assegnati: «L’Italia ha aperto il primo hot spot, domani (oggi, ndr) sarà aperto il secondo a Trapani, poi a Pozzallo. Siamo pronti a intervenire tenendo fede ai nostri impegni, chiederemo agli europei se sono in grado di tener di tener fede ai loro impegni», ha ricordato Renzi.
Il consiglio Ue di oggi dovrebbe dare il via libera all’istituzione di una guardia costiera e di frontiera europea, autorizzata a intervenire in caso di emergenza ai confini anche senza che ne sia stata fatta richiesta dal paese interessato. Particolare che ha suscitato non poche resistenze in alcuni paesi membri, che rivendicano la gestione della sicurezza dei propri confini. Anche su questo punto Renzi avrebbe in mente di portare una proposta nuova che garantisca il mantenimento di Schengen, oggi messo pericolosamente in forse. Ai capi di stato e di governo europei annuncerà però anche che, in più rispetto ad altri paesi, insieme al rilevamento delle impronte digitali, l’Italia procederà anche all’identificazione facciale dei migranti.

Il vertice di oggi sarà preceduto da un incontro ristretto tra i paesi più coinvolti dalla crisi migranti (ma senza la partecipazione dell’Italia, che non è stata invitata), nel corso del quale i discuterà anche di come – dopo l’accordo siglato con Ankara, si possa cooperare con la Turchia per fermare l’arrivo dei migranti. Turchia dove ieri si verificata l’ennesima strage di bambini: i corpi di sei piccoli profughi, con un’età compresa tra i 2 e i 6 anni sono stati ritrovati nelle acque dell’Egeo al largo di Bodrum e nei pressi di Cesme.