Due o tre cose, riprendendo il titolo di un film di Godard, attese, desideri, utopie. Kristen Stewart, corpo sempre più trasversale, fluido e necessario al cinema (e al vivere) d’oggi e che verrà. Il nuovo film come interprete (Crimes of the Future, e, ovviamente, il regista, David Cronenberg) aspettando il suo esordio da cineasta (The Chronology of Water) . Dario Argento. La mostra in primavera al Museo Nazionale del Cinema di Torino e l’uscita di Occhiali neri, suo ritorno alla regia. Tonino De Bernardi. A coronamento di una filmografia che non smette di stupire, l’omaggio che il Centre Pompidou di Parigi dedicherà a fine gennaio a un cine-amatore infaticabile che ha fatto della sua vita il cinema e del cinema la sua vita. Che un distributore italiano si accorga dell’esordio più sconvolgente dell’anno che sta per finire, Une jeune fille qui va bien di Sandrine Kiberlain. Che sia un anno nel segno e nel ri-trovamento di Rainer Werner Fassbinder, a 40 anni dalla scomparsa (10 giugno 1982) e da Veronika Voss e Querelle. Che ‘Ubur (La traversata, 1982) di Mahmoud Ben Mahmoud venga programmato e visto «ovunque», diffuso, adottato dalle scuole perché dopo 40 anni (data ricorrente) rimane opera insuperata per riflettere sulle migrazioni, i diritti violati, i soprusi polizieschi, le libertà sottratte.