È il 1988, i Texas Instruments fanno uscire il loro secondo album. Si intitola Sun Tunnels. La copertina somiglia alla lontana a un quadro di Frank Stella. Suonano un po’ come se Dylan fosse stato scorticato da un gruppo punk. Niente male insomma. C’è voluto ancora un po’ di tempo prima di scoprire che quel titolo rimandava a un’opera dispersa in mezzo al nulla del deserto dello Utah, realizzata tra il 1973 e il 1976 da Nancy Holt.

Nata il 5 aprile del 1938, Nancy Holt è morta l’8 febbraio, anche se la notizia è giunta solo ieri. Era un’artista. Amava la poesia. Quando nel 1968 comincia i primi viaggi verso i deserti dell’Ovest con il marito, Robert Smithson, seppellisce alcuni poemi nei siti visitati, ad esempio a Mono Lake, in California: un lago ormai prosciugato, simile a un terreno lunare, o marziano. Con Robert Smithson, Nancy Holt non condivide solo i viaggi alla ricerca dei siti dove realizzare i primi earthwork, tra il New Jersey e i grandi spazi aperti dell’Ovest. Realizzano insieme alcuni film. Swamp (1971) ad esempio. Sei minuti straordinari tra i canneti di una palude nel New Jersey. Holt tiene l’occhio nel mirino della Bolex 16mm e, dietro di lei, Smithson, munito di Nagra, le indica dove dirigersi: «Continua ad avanzare. Non preoccuparti della messa a fuoco. Continua ad avanzare più che puoi. (…) Dirigiti verso la radura. Tieniti bassa. Non voglio troppo cielo. Quanti metri sono rimasti nel rullo? Cento. Cento? Deve essersi rotto il contatore». Chi ricorda il finale de I padroni della notte, può farsi un’idea del film (James Gray avrà visto Swamp?). Il fatto è che qui non c’è urgenza narrativa, nessuna caccia all’uomo nel fitto delle canne. Sgravato dal peso della narrazione, di Swamp resta solo una strana forma monocroma, giallastra, e la traccia di un percorso. Una camminata. Una tra le tante che vengono fatte all’epoca da quegli artisti riuniti (a volte frettolosamente) sotto il cappello della Land Art (si pensi a Dennis Oppenheim – Time Line, 1968, ad esempio). Ma appunto, cosa resta di questi spazi percorsi, di questo terreno calpestato? Qualche fotografia. O il rullo di un film.

Nel 1973, quando Robert Smithson perde la vita in un incidente aereo, accadutogli mentre sta scattando foto aeree alla sua ultima opera, Amarillo Ramp, Nancy Holt ha già in testa l’idea di realizzare i suoi Sun Tunnels. Sono poco distanti da un altro earthwork di Smithson, Spiral Jetty, realizzato sul bordo del Grande Lago Salato. I Sun Tunnels si trovano vicino al confine col Nevada. Sono quattro cilindri di sei metri di lunghezza e 2,5 di altezza, orientati in modo tale da poter catturare il solstizio d’estate e quello invernale. Al centro, tra i quattro cilindri, un cerchio in cemento che affiora dal terreno. I cilindri presentano buchi che corrispondono alle costellazioni. Un modo per rimettere la terra sul suo asse. La percezione dell’opera varia a seconda del periodo e dell’ora in cui la si visita. La cosa migliore sarebbe dormire lì. Nel volume di Gilles A. Tiberghien, Land Art, ci sono tutte le indicazioni utili per giungervi. È un percorso impervio. Bisogna davvero desiderarlo. Esperienza dello spazio. Esperienza della luce. Esperienza sublime.

Dividendosi tra la cura dell’opera del marito, la propria e collaborazioni (con Richard Serra gira un video, Boomerang, nel 1974), Nancy Holt ha realizzato alcune opere di straordinario valore: tra le altre, Sky Mound (1988), Hydra’s Head (1974) sui bordi del fiume Niagara, nello stato di New York. Ancora un preciso riferimento ad una costellazione, quella dell’Idra stavolta: circoscritta figurativamente grazie a sei specchi circolari di diverse dimensioni, posati sul terreno, come sei sono le stelle della costellazione. Ma sono i Sun Tunnels quelli che probabilmente ricorderemo. I quali mostrano ora al loro interno strane tracce, striature, linee nerastre. Una visita marziana? Quando gliel’hanno domandato, Holt ha risposto: «Penso si tratti di ragazzi che gli hanno sparato in modo tale da creare questi strani segni. Non puoi evitare che un maschio dell’Ovest spari». Come non amarla?