Venticinque edizioni per il festival I Suoni delle Dolomiti che sin dalla sua nascita mantiene la sua stretta peculiarità: salire fino ai luoghi dei concerti percorrendo gli itinerari a piedi, magari insieme agli artisti, per poi sedersi in radure o all’ombra di imponenti rocce dolomitiche e abbandonarsi ad altri ritmi: dei suoni e delle musiche provenienti da tutto il mondo.

Sono musiche provenienti da ogni parte del mondo con un cartellone che quest’anno si allunga fino al 15 settembre. La novità 2019 è l’Opera a cielo aperto. Il 31 agosto, ai duemila metri di Pian della Nana in Val di Non nel Gruppo del Brenta viene proposto Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Tutti conosciamo almeno un’aria della grande produzione operistica italiana, la canticchiamo o fischiamo e ora, in uno scenario strepitoso a un passo dal cielo, pieno di onde erbose a vista d’occhio, ecco Musica a Palazzo mettere in scena questo autentico classico. Nata proprio per portare l’Opera fuori dai teatri e in mezzo alla gente, Musica a Palazzo ha messo in scena La Traviata al 41° Festival Internazionale di Brighton entusiasmando il pubblico e aggiudicandosi il premio della stampa The Argus Angel Award, mentre recentemente ha portato proprio Il Barbiere di Siviglia al festival di Potsdam in Germania.

Il primo appuntamento aperto al pubblico, il 30 giugno al Rifugio Micheluzzi in Val di Fassa, è affidato alla musica classica più trasversale e aperta alle contaminazioni con due grandi musicisti internazionali come il violoncellista Giovanni Sollima  e il mandolinista Avi Avital. Il 7 luglio è la volta dei Corni  della Scala e Italian Horn Ensemble esibirsi sull’altopiano roccioso su cui si adagia il rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti sulle Pale di San Martino.

Con l classica si passa il 21 agosto in quel belvedere naturale sulle Dolomiti che è il Monte Agnello in Val di Fiemme, dove  si esibisce il Quintetto di fiati dell’Accademia di Santa Cecilia e Royal Concertgebow Orkest, un progetto nato per ricreare nell’ambito del quintetto tutta la ricchezza dei timbri orchestrali e lasciare spazio alle forti personalità individuali dei musicisti d’eccezione che lo compongono. Il 14 settembre al Ciampac in Val di Fassa arrivano i Penguin Cafe, progetto ripartito dalle ceneri dei Penguin Cafe Orchestra dopo la scomparsa di Simon Jeffes. Proprio il primo album di Simon Jeffes e compagni nel 1976, “Music from the Penguin Cafe”, è considerato da molti il lavoro anticipatore della world music e non a caso venne pubblicato dalla Obscure Records di Brian Eno. Oggi quell’eredità è stata raccolta da Arthur Jeffes, musicista eclettico che ha riunito sotto il nome di Penguin Cafe Cass Browne dei Gorillaz, Neil Codlind degli Suede, Oli Langford di Florence and the Machine e Darren Berry di Razorlight.Il 5 settembre prende il via la serie di appuntamenti dedicati alla World Music, di turno la musica brasiliana del Trio in Uno – al rifugio Bergvagabunden in Val di Fassa – ensemble ricco di energia e complicità, capace di creare inedite sonorità in un amalgama unico, vigoroso e raffinato che esplora la musica brasiliana a trecentosessanta gradi da quella popolare all’espressività della classica assieme alle note dei grandi compositori del Brasile come Egberto Gismonti, Sergio Assad, Hermeto Pascoal, Marco Pereira, Radamés Gnattali.

Per la Canzone d’Autore torna Malika Ayane che si esibisce nello di Villa Welsperg in Primiero, sotto le Pale di San Martino, il 15 settembre. Ritorna ovviamente anche l’Alba delle Dolomiti sul Col Margherita in Val di Fassa, lì prende vita, il 20 luglio alle ore 6, un progetto che unisce musica e narrazione, dal titolo “E intanto si suona”.

Maggiori dettagli: www.isuonidelledolomiti.it).