Si sta svolgendo a Roma la «Mid-Term Conference» della Confederazione europea dei sindacati (Ces), un incontro che si colloca a metà del mandato di quattro anni, iniziato nel 2015 a Parigi. Quattrocento tra presidenti, segretari generali, dirigenti e delegati di oltre novanta confederazioni sindacali nazionali aderenti alla confederazione si stanno riunendo al teatro Quirino di Roma per fare il punto sulla richiesta di archiviazione della stagione dell’austerità e del rigore in Europa.

«Usciamo da 10 anni di austerità e di crisi. Spero che da questa conferenza parta un processo che ci conduca ad una svolta per il futuro dell’Unione Europea – ha sostenuto il segretario generale della Ces Luca Visentini – «C’è un’opportunità perché la Commissione europea ha lanciato una grande iniziativa sui pilastri dei diritti sociali dell’Ue». «La gravità della situazione, con forti squilibri, l’elevata disoccupazione giovanile e di lunga durata, richiedono interventi più ambiziosi per una crescita sostenibile, con occupazione di qualità e compensi equi» ha scritto in un messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha detto di «condividere il richiamo della piattaforma dei sindacati europei a rilanciare e rafforzare il modello sociale europeo». Jobs Act, voucher e nuovi contratti di «prestazione occasionale» permettendo. La polemica degli ultimi giorni è rimbalzata anche nell’incontro della Ces. «Non so se Poletti abbia fatto un corso di fantasia applicata, non so di cosa parli» quando dice che voucher non esistono più – ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine di un incontro – Ha fatto una legge che li abroga, ora reintroducono una roba in cui l’unica cosa diversa è il nome, usando tra l’altro un veicolo che imbarazza tutti». Per Barbagallo (Uil) «i salari devono aumentare». Per Maurizio Petriccioli (Cisl) «va rilanciata la contrattazione»