Tra i parlamentari di Sel circola anche qualche scetticismo sulla nascita di Sinistra italiana. Il senatore Dario Stefàno (che da tempo dice che bisogna «ritrovare l’unità del centrosinistra»), potrebbe non essere della partita, si sussurra. Mentre il deputato Adriano Zaccagnini, che è arrivato a Sinistra e libertà dai 5 Stelle e che ieri era alla manifestazione romana, dice: «Non condivido le scelte fatte. Confondere un’operazione parlamentare con il lancio di un partito politico tutto da costruire non è un presupposto positivo. Partire va bene, ma sovrapporre con consapevolezza i percorsi non funziona». Secondo Zaccagnini, «dai caminetti di queste settimane» non sarebbe stato «allargato il coinvolgimento», a partire «dalla scelta del nome che rifugge dal campo europeo». Conclusione: «Queste dinamiche sono troppo vicine a un’operazione di riproposizione di ceto politico escluso dall’Italicum» e «senza una spinta popolare vecchie volpi della ’sinistra perdente’ avranno la meglio».

Per ora non entreranno nel gruppo parlamentare di Sinistra italiana i senatori Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella dell’Altra Europa con Tsipras, che pure partecipano alla costituzione del nuovo soggetto politico unitario. «La scelta – spiegano – è mantenere una posizione aperta per favorire l’ingresso di chi per ora sta a guardare anche se ha firmato il documento per la comune assemblea del 15-17 gennaio». Dunque «l’atto di iscrizione al gruppo avverrà in un secondo momento». «Mi auguro – dice Campanella – che presto saremo tutti insieme, anche con Civati».