Calorosi i ricordi dei tanti che hanno condiviso con Lina Wertmüller il set, a partire da Giancarlo Giannini, protagonista in molti dei suoi film sin da Rita la zanzara del 1966. «Se non ci fosse stata lei non sarei qui. È lei che mi ha costruito» ha dichiarato l’attore. «È cominciato tutto per gioco, i primi film che abbiamo fatto durante l’estate mentre io facevo teatro li abbiamo girati in venti giorni, e ci lavoravano attori straordinari, come Giulietta Masina, Rita Pavone», ricorda Giannini. «Aveva una capacità inventiva straordinaria. Aveva lavorato con Fellini, aveva una fantasia pazzesca e le sue storie erano bellissime e anche molto facili da recitare, perché lei le scriveva per chi recitava, ed è una cosa molto difficile da trovare oggi». L’attore non ha risparmiato un accenno polemico sul riconoscimento in patria: «Fortunatamente ha vinto un Oscar: gli americani l’hanno davvero capita, in Italia non è stata così premiata, premiavano sempre me, mi davano tutti i premi. Lei è stata sempre messa un po’ da parte, invece era una grande regista. È merito di Lina se per Pasqualino Settebellezze mi hanno dato la stella sulla Walk of Fame».

ANCHE Sophia Loren ha lavorato con la regista, fu interprete in Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova nel ’78 e poi di nuovo nel 2002 per il film televisivo Francesca e Nunziata, quando Wertmüller riuscì a far recitare la Loren in Italia dopo numerosi anni di assenza. «Sono profondamente addolorata. È scomparso un mito che verrà a mancare per sempre. Per me è come se fosse morto un familiare» ha dichiarato l’attrice. Con emozione ricorda la regista anche Rita Pavone, a cui era legata da un profondo rapporto di amicizia. La prima collaborazione risale al 1964 nello sceneggiato firmato da Wertmüller Il giornalino di Gian Burrasca. «Per me ha scritto tanti brani: Fortissimo, Una notte intera, Gian Burrasca. C’era la sua firma anche in Masters, l’album che ho pubblicato nel 2013. Non c’è canzone dove non ci sia il suo zampino» ha dichiarato Pavone. «Ho un ricordo bellissimo di lei, era una donna poderosa, forte, coraggiosa, sentimentale, divertente. È una parte della mia vita che se ne va».
Sul versante istituzionale tutte le forze politiche si sono unite nel cordoglio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha ricordata in una nota come «regista e intellettuale di grande finezza». La camera ardente oggi al Campidoglio fino alle 20.