«Sospendiamo la resistenza armata»: con un comunicato ieri il gruppo ribelle etiope in esilio in Eritrea, Ginbot 7, ha annunciato la fine «delle operazioni di autodifesa con l’uso di armi da fuoco» e l’intenzione di rientrare nel paese, dopo la nomina a primo ministro di Abiy Ahmed, ad aprile, le riforme messe in campo (tra queste la riapertura di 264 media, tra tv e siti web, e la scarcerazione di migliaia di prigionieri, tra cui giornalisti e attivisti) e la grazia concessa al leader e fondatore di Ginbot 7, Andargachew Tsige: «I passi intrapresi dal primo ministro ci hanno dato la speranza che la transizione pacifica verso un’autentica democrazia, il nostro obiettivo di lunga data, sia una possibilità concreta».