A poco sono valsi gli appelli Onu per un cessate il fuoco durante il Ramadan: immediata è stata la risposta dell’Arabia saudita, che ha indirettamente boicottato i colloqui di Ginevra appoggiando la richiesta del governo fantoccio yemenita del presidente Hadi (ritiro totale dei ribelli Houthi dai territori occupati).

La risposta? Le bombe: tra domenica e ieri l’aviazione saudita ha colpito l’aeroporto di Aden, la provincia di Hajjah e tre città a Sa’ada. Otto i civili uccisi ieri, dopo che bombe sono piovute sulla zona residenziale di Abs. Il giorno prima gli Houthi avevano lanciato missili contro il territorio saudita.

Con il numero dei morti che supera quota 2.600, il fallimento Onu è assordante: il Palazzo di Vetro esce umiliato dal proseguimento dell’operazione saudita e dal blocco navale e aereo imposto da Riyadh. «Se la situazione non cambia – ha detto il leader Houthi, Ali al-Bakhiti – quanto successo a Ginevra indica il ruolo negativo dell’Onu», incapace di reagire ai sauditi.

Eppure il dialogo non pare archiviato del tutto: secondo il vice ministro agli Esteri iraniano Amir Abdollahian, saranno aperti nuovi negoziati con la partecipazione di altri partiti e gruppi yemeniti. Resta da vedere su quali basi.