Da una parte la ministra Lucia Azzolina che dispensa ottimismo. Dall’altra i presidi che a meno di un mese dalla riapertura della scuola chiedono certezze su regole e banchi, facendo i salti mortali per trovare spazi e docenti indispensabili per assicurare quel «rientro in sicurezza» da tutti auspicato.
E così mentre la titolare del dicastero sceglie al solito Facebook per ribadire la sua incrollabile fiducia – «Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano» – l’associazione nazionale presidi (Anp) – su cui poggia gran parte della responsabilità – lancia dal suo sito il vademecum che contiene anche le linee guida del Protocollo di sicurezza del ministero dell’Istruzione.
Al suo interno c’è anche la previsione di un locale interno ad ogni scuola per l’accoglienza degli eventuali casi sintomatici di coronavirus. E, se dovessero verificarsi casi sospetti o contagi, il presidente Antonello Giannelli si cautela: «Bisognerà valutare la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl: non ci possono essere regole generali né ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici». La richiesta dei presidi è quella di «rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla – spiega – Non parliamo di scudo penale perché quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori».
Nel vademecum si parla anche della mensa e della necessità di distribuire il servizio su più turni e di ricorrere eventualmente alla fornitura di pasti preconfezionati, della didattica a distanza se quella in presenza non potesse essere garantita – molti presidi la danno già per scontata almeno un giorno a settimana, almeno all’inizio – , della regolamentazione degli intervalli di ricreazione, l’approvvigionamento di disinfettanti e l’uso delle mascherine e misurazione della temperatura.
L’sos sui banchi monoposto è lanciato anche dai presidi che chiedono certezza sui tempi di consegna ma il Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, Domenico Arcuri rassicura: «Saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre nei diversi istituti scolastici italiani che ne hanno fatto richiesta».