Resistenti da sempre i Modena City Ramblers hanno appena dato alle stampe Tracce clandestine, album nel quale rivisitano brani (altrui) spesso proposti dal vivo ma mai in studio. E per farlo si sono circondati di ospiti, come Finardi che recupera la tradizionale Saluteremo il signor padrone (coinvolto al termine di una jam session dopo un concerto in comune…) o The Trumpets of Jericho che vede la partecipazione di Terry Woods.

Franco D’Aniello (flautista) uno degli storici membri della band emiliana spiega che il disco è: «Una sorta di proseguimento dei festeggiamenti del ventennale, con canzoni che hanno realmente significato qualcosa per noi. Alcuni sono firmati da gruppi come Les Negrettes Vertes o i Clash («Rock the Casbah»), fondamentali per la nostra formazione».

Il disco si fa anche tour, sono i «Sentieri clandestini» che stasera fanno tappa all’Auditorium Flog di Firenze e il 4 aprile all’Afterlife di Perugia, con il loro carico di divertimento certo ma anche di memorie condivise: «Sì, vogliamo che la gente si diverta però al contempo cerchiamo di far passare qualche informazione e trasmettere, almeno è la speranza, qualche valore…»