ll Regno dei Funghi, inventato da Shigeru Miyamoto come landa incantevole e pericolosa per ambientarvi le avventure del suo Super Mario, si presta ad essere reinterpretato con efficacia grazie al suo fascino bizzarro che consente di aggiungere sogni al sogno originale senza stravolgere la sua fantasiosa mappatura ma variandola e arricchendola di nuove geografie e dinamiche ludiche cangianti per esplorarlo e giocarci dentro. L’ultima di queste invenzioni sul tappeto fungino della mitologia «mariesca» è Mario + Rabbids Kingdom Battle per Nintendo Switch, originale chimera tra l’immaginario di Miyamoto e quello surreale degli spassosi coniglietti del colosso francese Ubisoft , detti Rabbids. Si tratta di un cross-over dalla bellezza stralunata, ambigua e comica alla Lewis Carrol, sviluppato in Italia dal team milanese di Ubisoft, un’altra meraviglia videoludica che dimostra, come il recente Last Day of June di Ovosonico, quanto l’industria videoludica nostrana, indipendente e non, stia crescendo e maturando.

Mario + Rabbids Kingdom Battle è un gioco strategico a turni che cambia le regole di un genere quasi sempre focalizzato sulla narrazione, la gestione strategica della propria compagnia e il lungo momento tattico della battaglia, una tipologia statica di videogame, motrice di riflessione invece che d’azione. Nel gioco di Ubisoft invece l’esplorazione acquista rilievo, diviene una delle colonne dell’esperienza. Luoghi nei quali ai ricordi di un Reame dei Funghi classico, si aggiungono improbabili elementi filtrati dalla realtà, immaginati di nuovo da un occhio infantile e integrati nel disegno globale con una coerenza naive quanto poetica, nel solo apparente ma creativo caos della cameretta di un bambino accusato di essere disordinato.

Inoltre insieme a icone come Mario, suo fratello Luigi, controlliamo la loro versione «Rabbid», mutazioni destinate a diventare stelle dell’immaginario elettronico grazie al loro buffo carisma. La trama si fonda su presupposti fantascientifici e non-sense, mettendo in scena un’improbabile sovrapposizione di universi dovuta al fallimento di un esperimento ed è raccontata attraverso segmenti animati graziosi e grotteschi insieme.

Queste sequenze non interattive risultano deliziose per la loro comicità che diventa epica durante alcuni momenti, tra i quali sono travolgenti soprattutto quelli dedicati alla Peach «conigliesca» e alla sua ossessione estrema per i selfie. Sebbene sia godibile da un pubblico di ogni età grazie alla sua difficoltà non troppo elevata, Mario + Rabbids Kingdom Battle può diventare una sfida ostica per il giocatore hardcore che intenda completarlo in ogni suo aspetto, diventando così un gioco universale, giocabile da chiunque si faccia stregare dalla sua originalità.