Cartoon subalpino in festa a Torino, venerdì 21, nella sala Cabiria del Massimo (Museo del Cinema). In anteprima, i cinque corti ideati e realizzati come saggi di diploma del CSC Animazione dagli studenti del triennio 2016-2018: diciannove allievi che hanno lavorato in team durante il terzo anno. Diploma Honoris Causa 2019 a Ursula Ferrara. La passerella è, come sempre, un implicito concorso.

Tre titoli si distinguono nel gran finale. Il nostro preferito è What Ever Happened to Darwin?, originale processo di evoluzione a ritroso o contro-evoluzione, tentato per pura sopravvivenza (selezione ‘innaturale’ ?) da una volpe pasticciona, ma diligente discepola del Maestro, davanti alla minaccia dell’innalzamento dei mari (scioglimento ghiacci) che sta letteralmente per sommergere biblioteche non solo darwiniane e ogni specie volpina. Soluzione ? Retromarcia alle origini ittiche della fauna terrestre. Oppure…?

Già premiato al britannico Animex Award 2019, il corto realizzato a disegni animati da Leonardo Altieri, Sara Crippa, Giulia Manna, Maria Nocerino, è un minuscolo, nuovo anello nella evoluzione dei cartoons di scuola, per felicità dell’idea, grafica divertita e buona dose di humour, componente in via d’estinzione nel cartoon nuova generazione (come spiritosamente sottolineava allo scorso Cartoons on the Bay di Torino il nuovo titolo di Guido Manuli, ricettario per ‘i film da festival’): humour assente, non a caso, negli altri quattro corti diplomati.

Quasi tutti, sebbene di matrice e creazione italiane, con titoli inglesi : perché in un’Italia dove non esistono scuole d’animazione (a parte, fortunatamente, quella di Torino, che dal 2004 ha diplomato 200 neoautori) né distribuzione regolare né Festival che portino alla ribalta i nuovi talenti (« solo 5 manifestazioni italiane », rilevava Paola Bistrot del Piccolo Festival di Trieste, al recente incontro all’Institut Culturel Italien de Paris, dov’è stato scodellato il nuovo, eccellente Donato Sansone, già allievo del CSC di Torino), al cartoon di casa, per farsi vedere, e valere, non rimane che la mappa infinita dei Festival stranieri. E dunque via con The King Dom di Giacomo Bianchi, Melania Campanaro, Marco Raffaelli, Elena Sorrentino, altro ottimo corto di diploma, dall’eccezionale invenzione figurativa (tecnica: stop motion) per una surreale story di claustrofobia familiare (peccato la fastidiosa, dialettale voce off). Figurativamente polposo, quasi ‘bambàgico’, ma di scarna ‘story’, Pilgrim di Andrea Berardi, Matteo Ricci (3° premio Giuseppe Laganà al Cartoons on the Bay torinese). Nella routine – grafica e narrativa – Coscienza pulita di Sara Binetti, Francesco Corrado, Francesca De Toni, Simone Stassano (2° premio Giuseppe Laganà), su uno psicanalista dotato d’aspira-colpe, e Maga Wanda di Domenico Acito, Giulia Auditore, Jacopo Martinello, Andrea Parisella, Marta Treccani, sulla riconversione d’una tele-fattucchiera in promotrice Viaggi, realizzato nel sempre più insopportabile 3D elettronico.