Sono un misto di condanne dell’attacco compiuto da un tunisino a Nizza e dei commenti sull’Islam del presidente francese Macron, le ultime reazioni del mondo arabo-islamico che, proprio ieri, ha celebrato il Mawlid al Nabi, il compleanno di Maometto oggetto delle vignette irriverenti del settimanale Charlie Hebdo. In campo, con toni questa volta moderati, è scesa di nuovo la Turchia alla guida della campagna di denuncia contro «l’islamofobia» di Macron.

«Chiediamo alla leadership francese di evitare un’ulteriore retorica incendiaria contro i musulmani e di concentrarsi, invece, sulla ricerca dei responsabili di questo e di altri atti di violenza. Si tratta (l’attentato a Nizza, ndr) di una violenza insensata che non ha nulla a che vedere con l’Islam o i musulmani», ha comunicato un portavoce della presidenza turca.

Contro l’«abominevole attentato terroristico» di Nizza si è pronunciato Ahmed al Tayeb, Grande Imam di Al Azhar, il principale centro teologico dell’Islam sunnita. «Non c’è alcuna giustificazione per questi atti terroristici odiosi che contraddicono gli insegnamenti tolleranti dell’Islam», ha detto al Tayeb.

Una «condanna con forza» arriva anche dall’Arabia Saudita, teatro anch’essa ieri di un tentativo di attacco al consolato francese a Gedda. Dal Libano il premier designato, Saad Hariri, ha fatto giungere la sua «condanna e disapprovazione per l’odioso attacco criminale» a Nizza. Anche l’Iran, che aveva aspramente criticato Macron, ha denunciato l’attacco in Francia. «Dobbiamo riconoscere che il radicalismo alimenta solo altro radicalismo, e la pace non può essere ottenuta con brutte provocazioni» ha detto il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif.

Nel frattempo prosegue – dall’Indonesia al Pakistan, dal Nordafrica ai Territori palestinesi occupati – la mobilitazione dei musulmani per il boicottaggio della Francia e delle sue merci in risposta alle dichiarazioni sull’Islam di Macron. Fanno ancora clamore le parole scritte su Twitter dall’ex premier malese Mahathir Mohamad secondo il quale i musulmani hanno il diritto di uccidere «milioni di francesi per i massacri del passato».