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I leoni dell’America

Vaiviaviva Lunedì 17 febbraio pre 18 pubblica assemblea per presentare il progetto di restauro partecipato della sala "America" a Trastevere

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 15 febbraio 2014

A via Natale del Grande a Roma nel cuore di Trastevere c’era una bella sala cinematografica costruita negli anni ’50 sulle fondamenta di un teatro dall’architetto Angelo di Castro, 500 posti in platea e 200 in galleria, luci raffinatissime, grande schermo (l’unico curvo rimasto in città) poggiato su una parete modernista e avveniristica decorata da lunghi tagli verticali a forma di ogiva, mosaici astratti all’ingresso di Annalisa Cesarini Sforza molto simili a quelli dell’atrio del teatro Vascello (anch’esso cinema costruito in quegli anni poi trasformato in teatro da Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann).

Con la grande crisi delle sale cinematografiche, dopo un periodo di gestione Cecchi Gori, 14 anni fa il cinema America chiuse e rimase abbandonato all’invasione dei ratti della zona decadendo sempre più fino all’anno scorso quando un gruppetto di ragazzi giovanissimi (dai 14 ai 22 anni ) decise di occuparlo e sottrarlo ad un cambio di gestione d’uso e ad una vera e propria speculazione edilizia che la società Progetto Uno s.r.l. si accingeva a fare demolendo completamente la struttura per trasformarla in 20 mini appartamenti di lusso, con due piani di parcheggi sotterranei, e (unica e bizzarra concessione al sociale) una galleria d’arte privata.

Così, con il nome Hic Sunt Leones (i leoni sono il simbolo del quartiere), si è formato il collettivo che ha occupato e bonificato in parte lo spazio che era lurido e in alcune zone pericolante. I ragazzi hanno racimolato ben 10.000 euro con cui hanno riattivato l’impianto elettrico, hanno eliminato i calcinacci pericolosi, lo hanno ridipinto in parte, lo spazio è stato ispezionato dalla pubblica amministrazione e dichiarato agibile tranne che per la galleria che infatti è chiusa, hanno alzato una parete e ricavato una sala studio e una biblioteca (peraltro inesistente nel quartiere), hanno comprato un proiettore e col sostegno di molti artisti, attori e intellettuali tra cui: Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Toni Servillo, Carlo Verdone, Gianfranco Rosi, Nicolò Bassetti, Rocco Papaleo, Elio Germano, Libero De Rienzo, Giuseppe Piccioni, Daniele Vicari, Marco Delogu, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi, Ninetto davoli, Ivano De Matteo, Francesco Pannolino, Antonio Catania, Stefano Benni, ing. Paolo Berdini, prof.ssa Alessandra Muntoni, prof.ssa Maria Rita Intrieri, prof. Giorgio Muratore, ing. Livio De Santoli, prof. Silvano Curcio e 120 studenti «ghostbusters» di www.fantasmiurbani.net Facoltà di Architettura Università Sapienza di Roma e moltissimi altri, hanno cominciato a programmare e a far rivivere questo spazio rendendolo al quartiere che li sostiene.

Naturalmente adesso vorrebbero sgombrarlo, per demolirlo, senza tener conto né del valore artistico e architettonico dell’edificio né del progetto degli occupanti che dicono: «per noi questo rappresenta un vero e proprio spazio di discontinuità urbana. In un rione in cui la gentrificazione e la messa a rendita del territorio conquistano ogni via ed ogni vicolo, l’America controcorrente, propone l’accesso alla cultura ad un numero enorme di persone e mette a disposizione uno spazio di socialità svincolata dalle logiche di profitto».

Così lunedì 17 febbraio alle ore 18 ci sarà una pubblica assemblea durante la quale i «leoni» presenteranno il loro progetto di restauro partecipato dell’edificio, attualmente in approvazione agli uffici dell’assessorato all’urbanistica , formulato dall’architetto Cristina Mampaso. «Sullo schermo del cinema proietteremo le tavole del progetto di restauro e ne discuteremo insieme ai partecipanti …per noi il futuro di questo cinema è uno solo: gestione partecipata della programmazione cinematografica (chi non partecipa ai lavori di pulizia è escluso), cinema indipendente, spazio espositivo per mostre, sala convegni pubblica, biblioteca e teatro..». Auguri agli Hic Sunt Leones, bravi non mollate!

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