Ieri ripensavo alla Cop26 di Glasgow sottotono e agli orsi polari sottopeso, al contagio che picchia e ai no-vax che menano, alla piccineria di Renzi e alla grandezza del suo estratto conto… così esco e per consolarmi, piglio un pacco di ziti e cinque chili di cipolle. Torno a casa e mi e faccio una genovese come dio comanda. M’abboffo e me vaco a cuccà.
E faccio un sogno.

Sono in Parlamento e assisto alla baruffa per eleggere il Presidente della Repubblica. Seduti accanto a me, nel loggione del pubblico, Mattarella e Draghi che si son tenuti fuor dall’agone: il primo finalmente con la papalina e le braghe di tela, il secondo sempre in giacca e cravatta, che in braghe di tela stava però lavorando per metterci tutti gli altri italiani. Dopo i primi tre scrutini a maggioranza qualificata, nei quali la sinistra si brucia nell’ordine Cartabia, Gentiloni, Rosy Bindi e Richard Gere e la destra Bertolaso, Montesano, Pippo Franco e Bud Spencer, si passa alla maggioranza semplice.

A quel punto, vedo Tajani e Storace avanzare mollemente verso il Gruppo Misto ognuno con in mano una borsa di pelle bella gonfia, gliele piazzano davanti e se ne vanno. Qualcuno si fa timidamente avanti ma nessuno osa toccarle, poi a farsi coraggio è, manco a dirsi, il fondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti; ci guarda dentro, si guarda dietro, le impugna e scappa… apriti cielo: chi minacciando, chi imprecando, chi sgomitando… i quarantasei deputati e senatori misti e ammischiàti gli si buttano dietro come un sol uomo. Poi non capisco bene che succede perché ora l’azione si svolge fuori campo, ma di lì a poco il fritto misto rientra in aula, in molti con strani rigonfiamenti nelle tasche delle giacche…

Tosto si torna a votare e Berlusconi viene eletto con sei voto di scarto su Ruby Rubacuori e uno su Dudù. E come il Cav. entra al Quirinale tutto cambia: al posto dei vetusti lampadari a gocce di cristallo, grosse palle d’argento girevoli e luci stroboscopiche, via dalle pareti le tristi carte da parati in seta a favore dei bei tramonti sulle paradisiache spiagge fiscali delle isole Cayman, Anguilla e Barbados; in camera da letto via un paio di tramezzi per far posto al lettone di Putin, un nuovo stalliere siciliano di sua fiducia alla caserma dei Corazzieri a cavallo… alla nomina di Renato Brunetta capo dei Corazzieri in piedi, mi sveglio madido di sudore. Non è la prima volta: buona, buonissima la genovese, ma mai più a cena che poi faccio brutti sogni.