Nuove informazioni sulla personalità e la salute del copilota Andreas Lubitz, ritenuto responsabile della catastrofe sulle Alpi di Alta Provenza dell’Airbus della Germanwings che ha fatto 150 morti, mettono sempre in maggiore difficoltà la casa madre della compagnia aerea, Lufthansa. Ieri, il procuratore di Düsseldorf ha rivelato che Lubitz aveva mostrato «tendenze suicide» per un lungo periodo, prima di ottenere il certificato di pilota.

Ultimamente era in cura, ma non più per queste tendenze suicide, ha precisato il procuratore, secondo il quale «ci manca sempre prova che confermi che la causa» dello schianto va cercata nella personalità del copilota. La vigilia, alcuni giornali avevano affermato che Lubitz avrebbe sofferto di seri problemi oculari e che rischiava il ritiro della licenza di volare. La Lufthansa è in difficoltà a far fronte ai sospetti di aver trascurato la sicurezza dei passeggeri.

Il dramma dell’Airbus Barcellona-Düsseldorf ha avuto luogo in un periodo di difficoltà della compagnia tedesca, che ha chiuso il 2014 con 730 milioni di passivo. Negli ultimi anni, gli scioperi si sono susseguiti, la compagnia cerca di tagliare i costi. Il servizio medico della compagnia è sotto accusa: mancherebbe di personale, 20 medici vi lavorano in tre centri, Francoforte, Monaco e Amburgo. Il presidente di Lufthansa, Carsen Spohr, subito dopo la tragedia si era premurato di affermare che Lubitz aveva «al 100%» le competenze di copilota. Spohr ha così cercato di evitare costi aggiuntivi a Lufthansa, che è considerata responsabile del comportamento dei piloti e dovrà comunque pagare gli indennizzi (fino a 143mila euro per vittima), stando all’accordo di Montreal del ’99. La compagnia ha già versato 50mila euro alle famiglie, per le prime spese (ma ne ha già ricevuti 6 milioni dal Allianz, per l’assicurazione dell’aereo).