Mentre l’Ue sarebbe in procinto di avviare la causa legale contro AstraZeneca per il mancato rispetto delle disposizioni contrattuali che avrebbero vincolato l’azienda a consegnare 120 milioni di dosi (a fronte dei 30 milioni forniti) entro il primo trimestre, Oxfam ed Emergency fanno i conti con Big pharma (Pfizer, Johnson & Johnson e AstraZeneca) che, nonostante gli ingenti finanziamenti pubblici ricevuti per la produzione dei vaccini Covid, nell’ultimo anno hanno corrisposto ai propri azionisti 26 miliardi di dollari tra dividendi e riacquisto delle proprie azioni.

«Una cifra sufficiente a vaccinare 1,3 miliardi di persone, vale a dire l’intera popolazione in Africa», scrivono le due ong, che fanno parte della People’s Vaccine Alliance, in occasione delle assemblee degli azionisti dei 3 colossi farmaceutici. Per capire meglio: il fondatore di BioNTech, Ugur Sahin, ora detiene un patrimonio di 5,9 miliardi di dollari, mentre l’amministratore delegato di Moderna Stephane Bancel vale 5,2 miliardi e ha già incassato, dall’inizio della pandemia, oltre 142 milioni di dollari dalla vendita di parte delle azioni possedute.

Le aziende che possono produrre i vaccini Covid restano una manciata in tutto il mondo, spiegano le ong, ad oggi nei paesi ricchi in media 1 persona su 4 è stata vaccinata, mentre nei paesi poveri appena 1 su 500.