I Fratelli d’Italia occupano l’Inps: camerati, favori e campagna elettorale
Istituti di Governo In poche ore il presidente Fava e la dg Vittimberga lodavano Social card e politiche del governo. A due giorni dal voto il consigliere Vitale porta nelle sedi umbre Zaffini, senatore di Spoleto
Istituti di Governo In poche ore il presidente Fava e la dg Vittimberga lodavano Social card e politiche del governo. A due giorni dal voto il consigliere Vitale porta nelle sedi umbre Zaffini, senatore di Spoleto
In un solo giorno il presidente a spiegare quanto è bravo il governo e come funzionerà la «social card» con il ministro Lollobrigida; la direttrice generale a illustrare con Cassa depositi e prestiti un investimento da 130 milioni che si fa beffe dalla legge quadro sulla non autosufficienza per gli anziani sostenendo le virtù dell’assistenza privata; e, dulcis in fundo, un consigliere di amministrazione che porta il presidente della commissione Lavoro del senato di Fratelli d’Italia a incontrare i dipendenti nella “sua” Umbria a due giorni dalle Europee.
Il quadro sull’occupazione dell’Inps da parte del partito di Giorgia Meloni e sodali (e familiari) è impietoso. In pochi mesi Fratelli d’Italia si è presa l’istituto pubblico con più dipendenti e risorse, finendo per militarizzare la sede centrale e quelle locali.
Un’operazione rapida, tempistica opposta del lungo commissariamento imposto all’Inps per liberarsi dell’ex presidente Pasquale Tridico con motivazioni inventate.
Se alla presidenza è stato chiamato l’amico di tutti i governi Gabriele Fava, uomo considerato vicino a Giorgetti – e autore della vendita del ramo Aviation a Ita per un solo euro – in realtà egli è circondato da amici e amiche (anzi, camerati) della presidente del Consiglio e del suo fido consigliere Giovambattista Fazzolari.
La governance dell’Inps è stata modificata tante volte negli ultimi anni, spostando sempre più poteri sul direttore generale. E dunque la promozione al ruolo di Valeria Vittemberga, ex camerata molto vicina a “Fare fronte” – nel 1992 l’Unità raccontò della «scazzottata» alla sua festa di laurea alla Sapienza di Roma in cui Fazzolari ebbe la peggio: gli autonomi gli ruppero un dito – è un moloch dell’occupazione di Fratelli d’Italia.
Ieri ne abbiamo avuta plastica dimostrazione nel giro di poche ore. Alla conferenza stampa del governo per presentare la proroga fittizia della «social card», accanto al ministro delegato – non si sa perché – Francesco Lollobrigida c’era il presidente dell’Inps Gabriele Fava a sperticarsi in lodi: «È una misura giustissima, totalmente in linea con l’Inps perché mette al centro le persone. E verrà monitorata da noi. Nessuna criticità perché l’Inps ha individuato i beneficiari e ha sviluppato applicazioni per i Comuni e con Poste Italiane, con efficienza delle procedure e controllo dei dati, attraverso una banca dati molto efficiente», ha dichiarato Fava, facendo felice il ministro dell’Agricoltura.
Negli stessi minuti, la direttrice generale Valeria Vittimberga era a Cdp, assieme alla Fondazione Gemelli e a Investire Sgr (gestore privato di fondi immobiliari) a presentare un progetto da 130 milioni per rendere trecento case a misura di anziano in condomini speciali a Roma. «La legge delega 33 (la legge quadro nazionale sulla non autosufficienza che il governo Meloni non finanzia, ndr) si sta prendendo cura del mondo degli anziani. L’Inps precursore, con il modello home care premium, un fondo con una formula mutualistica per invalidi gravi a cui si accede ad un sussidio economico familiare per evitare di rivolgersi alle case di riposo, senza essere sradicati dalle proprie famiglie. Il progetto “Spazio Blu” preso in carico da Inps, anche con compiti interessanti di interoperatività, con compiti delle Asl. Dall’esito di questa sperimentazione si capirà come renderla strutturale perché un anziano gestito in casa costa meno al servizio sanitario nazionale», pontifica Vittimberga.
L’episodio più grave è però opera del consigliere Fabio Vitale, che punta a essere un presidente ombra dell’Inps ma che ha mantenuto la carica di direttore dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e il suo lauto stipendio garantito dall’amico Lollobrigida, mentre la sua compagna, a quanto si sussurra, sarà promossa dirigente di prima fascia con un salto di stipendio di circa 90 mila l’anno. Ebbene ieri Vitale ha portato «il presidente della Commissione lavoro Previdenza sociale e Sanità del Senato Francesco Zaffini di Fratelli d’Italia a «incontrare a Perugia il personale della Direzione regionale Inps Umbria per intensificare le azioni necessarie a sviluppare progetti di prossimità con il territorio e di semplificazione amministrativa per la cittadinanza».
L’ufficio stampa dell’Inps – l’annuncio apriva anche “Inps notizie” il podcast con la «rassegna stampa» del giorno – ci tiene a far sapere che «il personale si è dimostrato particolarmente motivato e ha partecipato attivamente alla discussione: al centro del dibattito, la necessità di costruire un progetto di integrazione sociale per il convitto di Spoleto». Solo casualmente città natale di Zaffini e luogo in cui è il plenipotenziario di Fratelli d’Italia.
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