L’arrivo a Napoli ieri del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza era l’occasione per protestare contro le cariche di lunedì all’Università Statale di Milano, così le reti studentesche napoletane si sono presentate davanti la Prefettura, dove hanno trovato un presidio di operai del consorzio di bacino. Un gruppetto di cinque lavoratori ha cominciato a insultare e poi colpire i collettivi studenteschi. La polizia naturalmente ha caricato i ragazzi a testa bassa, come d’abitudine.

A scatenare lo scontro Salvatore Lezzi, fondatore a Napoli di Forza Nuova, capobastone di Forza lavoro disponibile, finito in galera per aver imposto tangenti ai disoccupati per entrare nelle cooperative, insieme al capoclan del quartiere Sanità e militante fascista Giuseppe Misso.

Quando furono arrestati nel 2003 scatenarono le loro milizie per la città a furia di bombe carta e cunei di ferro chiodati sparsi nelle strade. I ragazzi hanno rimediato le manganellate ma incassato anche le scuse degli operai Cub: «Quelli che erano in piazza oggi non rappresentano i 4mila lavoratori dei Consorzi di bacino che lottano civilmente per il loro posto di lavoro.

Prendiamo le dovute distanze da coloro che nascondono la lotta politica dietro la finta lotta per il lavoro. Un appunto va alla provincia di Napoli e di Caserta e alla regione Campania nonché al soggetto liquidatore del Cub che hanno ricevuto e dato ascolto a gruppetti e movimenti sediziosi di poco conto, dando loro una legittimazione che le leggi non gli riconoscono».

Le cariche si sono poi ripetute nel pomeriggio quando gli studenti in corteo hanno provato ad avvicinarsi al Conservatorio, ulteriore tappa del ministro. A un giornalista è stata sequestrata la telecamera. «Volevamo solo fare volantinaggio per spiegare cosa fosse successo stamattina – racconta Mauro – e ci siamo ritrovati in una città militarizzata».