Con un’abile mossa gli Stati Uniti di Donald Trump in poco tempo hanno istituito le ’forze spaziali’, firmato un pacchetto di sanzioni contro il gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2, e contestato la decisione della Corte Penale Internazionale (Cpi) dell’Aja di aprire un’inchiesta «per crimini di guerra» commessi nei territori palestinesi.

Dopo aver incassato queste vittorie che arrivano davvero provvidenziali in mezzo al suo controverso impeachment, il presidente è partito per andare a passare le vacanze di Natale a Mar-a-Lago, in Florida. Della Corte penale internazionale in realtà se ne è occupato il segretario di Stato Mike Pompeo in una nota dove ha affermato che gli Usa «si oppongono con forza a questa e ad ogni altra azione che cerca di prendere ingiustamente di mira Israele»,

Trump ha promulgato una legge di bilancio per la Difesa, il National Defense Authorization Act, per un valore di 738 miliardi di dollari, una delle più costose della storia degli Stati uniti.

Firmando la legge sulla Difesa Trump si è assicurato la copertura del suo governo, fino al 30 settembre 2020, scongiurando lo spauracchio interno di un ennesimo scontro istituzionale.

Con un budget di questa portata Trump ha potuto finalmente istituire il corpo militare speciale dedicato alle guerre nello spazio, la Space force.

«LO SPAZIO è il nuovo dominio mondiale per i combattimenti di guerra – ha dichiarato Donald Trump durante la cerimonia per la firma che si è tenuta presso la Joint Base Andrews, appena fuori Washington – Tra le gravi minacce alla nostra sicurezza nazionale, la superiorità americana nello spazio è assolutamente vitale. Siamo alla guida di questa sfida, ma non lo siamo abbastanza, molto presto lo saremo».

Parlare della Space Force durante i comizi, per Trump, vuole dire applausi assicurati, perché è un argomento che galvanizza la sua base, in linea con l’idea di un’America great again alla guida del mondo.

Per i militari, invece, è più sobriamente un’affermazione della necessità di organizzarsi nel modo più efficace per difendere gli interessi degli Stati Uniti nello spazio, in particolare i satelliti utilizzati per la navigazione e la comunicazione.

LA SPACE FORCE, contrariamente a quanto afferma The Donald, non è progettata per inviare delle truppe da combattimento nello spazio. Lo spazio è sempre più importante per l’economia degli Stati Uniti e per la vita di tutti i giorni, il sistema di posizionamento e comunicazione globale, ad esempio, fornisce servizi di navigazione non solo ai militari ma anche alle imprese e ai civili.

Invece di essere un suo dipartimento militare, come la Marina, l’Esercito e l’Aeronautica Militare, la Space Force sarà amministrata direttamente dal Segretario dell’Aeronautica.

La legge richiede che il generale a quattro stelle che guiderà Space Force, con il titolo di Chief of Space Operations, sia un membro del Joint Chiefs of Staff. Donald Trump ha annunciato che il suo leader sarà il generale dell’aeronautica Jay Raymond, comandante in capo del comando spaziale americano.

Trump ha anche firmato il provvedimento bipartisan del Congresso riguardo l’adozione di sanzioni contro i costruttori del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2, anche questo incluso nella legge di spesa per la Difesa.

Ad essere interessate dalle sanzioni sono tutte le società coinvolte nel progetto da 11 miliardi di dollari utilizzati – versati da Paesi europei insieme alla russa Gazprom – per fornire alla Germania circa 55 miliardi di metri cubi di gas naturale russo all’anno attraverso un gasdotto sotterraneo che passando per il Mar Baltico, eviterebbe i Paesi di Visegard (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria), l’Ucraina e gli Stati baltici.

La Camera di commercio russo-tedesca ha molto a cuore il progetto del quale sottolinea l’importanza, ed ha sollecitato misure di ritorsione in risposta alle sanzioni degli Stati Uniti.

LE SANZIONI volute da Trump includono il congelamento di asset e la revoca dei visti per i contractor come la società svizzera Allseas, contattata dalla russa Gazprom come partner offshore.

L’approvazione bipartisan del National Defense Authorization Act ha causato malcontento tra i democratici, per via delle concessioni del loro partito, e alcuni candidati alle primarie democratiche come i senatori Cory Booker, Amy Klobuchar, Elizabeth Warren e Bernie Sanders hanno deciso di non presentarsi al voto.

«Chiamami radicale ma forse prima di finanziare una nuova forza spaziale, dovremmo assicurarci che nessun americano vada in fallimento per spese mediche o muoia perché non può permettersi di andare da un medico in tempo», ha scritto Sanders in un articolo pubblicato sul Washington Post.