A quasi mezzanotte dell’election day ci sono solo poche certezze, la principale è che Eric Adams è il nuovo sindaco di New York. Dopo soli 20 minuti dalla chiusura dei seggi il risultato era già chiaro, e Adams ha confermato le previsioni che da mesi lo davano vincente contro il repubblicano Curtis Sliwa. Adams è il secondo sindaco afroamericano nella storia di New York, durante il discorso per celebrare la sua vittoria, ha chiesto l’unità tra i newyorkesi: “Siamo così divisi in questo momento, e ci manca la bellezza della nostra diversità. Dobbiamo porre fine a tutta questa divisione. Oggi ci togliamo la maglia delle spaccature e indossiamo una maglia sola: Team New York”.

New York ha anche eletto il primo procuratore distrettuale di Manhattan afroamericano, il democratico Alvin Bragg. La posizione di Bragg è particolarmente importante in quanto gli darà la supervisione dei procedimenti giudiziari e delle indagini in corso che riguardano Donald Trump.

Bragg, un avvocato per i diritti civili ed ex procuratore federale, ha sconfitto il repubblicano Thomas Kenniff per unirsi a un’ondata, crescente in tutto il Paese, di pubblici ministeri progressisti.

A Boston è stata eletto il primo sindaco donna, Michelle Wu, democratica liberal, ha battuto la rivale democratica moderata Annissa Essaibi con l’applauso di Elizabeth Warren che la sosteneva.

Sul fronte dei referendum, a 18 mesi dall’uccisione di George Floyd, gli elettori di Minneapolis hanno respinto un provvedimento elettorale per la revisione del dipartimento di polizia della città sostituendolo con una nuova agenzia, un nuovo dipartimento per la sicurezza pubblica concentrato più sul benessere, anche mentale, e sui servizi sociali.

É certa anche la sconfitta della socialista India Walton che, al contrario delle previsioni, non sarà il nuovo sindaco di Buffalo, dove é stato rieletto (per la quinta volta) il democratico Byron Brown.

Le due sfide principali, quella per il governatore della Virginia e per il governatore del New Jersey sono la vera spina nel fianco dei democratici.

In Virginia, solo un anno fa, Biden aveva battuto Trump staccandolo di 10 punti, ora invece l’ex governatore Dem Terry McAuliffe ha chiaramente perso contro l’imprenditore repubblicano Glenn Youngkin. Mentre scriviamo non si sa ancora esattamente di quanto, ma la sconfitta di McAuliffe è certa, ed è una pessima notizia per l’amministrazione Biden che sta precipitando nei sondaggi di gradimento.

McAuliffe ha condotto una campagna a detta di molti debole, in cui ha parlato costantemente di Donald Trump per cercare di convincere gli elettori a votare contro Youngkin, e il brutto risultato di questa strategia é arrivato in una notte in cui la corsa del governatore nel New Jersey, man mano che passavano le ore diventava sempre più incerta, a dispetto delle previsioni super ottimistiche.

La vittoria di Phil Murphy era data per certa, con i sondaggi che lo davano vincente con margini dai 6 agli 11 punti. Mentre scriviamo il risultato del voto è ancora troppo vicino per essere certo, ma già questa è in se una brutta notizia.

Questi pessimi risultati per i Dem, suggeriscono una portata più ampia dei problemi del partito democratico, indeboliscono ulteriormente la posizione di Biden, ed alimentano la preoccupazione che i democratici centristi, che al momento immobilizzano il passaggio delle leggi, possano sollecitare i leader del partito a sospendere l’agenda del presidente che giudicano troppo liberal, e ripensare alle priorità.