Abuna Jalal Yako sta in piedi dietro l’altare che ha ricavato da un tronco d’albero. La chiesa è una delle prime strutture costruite nel campo profughi di Ashti, a Erbil, tirata su dal sacerdote iracheno. Accoglie 6mila cristiani iracheni e alcune famiglie yazidi, fuggiti da Qaraqosh e da Sinjar dopo l’offensiva dello Stato Islamico. Camminiamo per il campo: sulle porte dei container le famiglie hanno appeso i simboli della loro identità, croci e immagini della Vergine Maria. «Nella piana di Ninewe i cristiani vivono da mille anni, sono i discendenti della popolazione assira, presente in Mesopotamia da quattro millenni –...
Internazionale
I cristiani mediorientali rischiano di scomparire
Iraq/Siria. Il loro numero è crollato prima con l'invasione Usa e ora con l'avanzata dell'Isis che ha frammentato le tante identità locali. Aumentano solo in Iran, mentre in Arabia Saudita devono nascondersi