La riforma Lotti troverà la sua prima applicazione per la carta stampata dal 1 gennaio 2019. La legge attuale prevede due modalità di contributo pubblico.

Contributi diretti

RIMBORSO

Lo stato rimborsa il 35% delle spese sostenute e documentate (con bonifici) delle spese 2018 per i costi di poche voci precise: carta, stampa, trasporti, distribuzione, personale assunto a tempo indeterminato secondo i contratti nazionali, abbonamenti alle agenzie di stampa. Due terzi di tali costi, dunque, restano a carico degli editori.

CONTRIBUTO

Il contributo vero e proprio premia chi vende di più: 35 centesimi per ogni copia venduta in edicola o in abbonamento e 40 centesimi per ogni copia venduta su web e app.

Le copie sono certificate da società indipendenti.

59 MILIONI DI EURO

Questi contributi vanno solo a testate con certe caratteristiche: in cooperativa e per le minoranze linguistiche in Italia (52 testate in tutto, tra cui il manifesto, per 51 milioni relativi al 2017 ed erogati entro quest’anno), fondazioni o enti morali non profit (109 testate per 5,3 milioni di euro totali), giornali dei consumatori (8 testate per 516mila euro), per non vedenti (31 testate per 1 milione di euro), per gli italiani all’estero (20 testate per 900mila euro). I fondi effettivamente erogati quindi sono stati pari a 59 milioni di euro.

Tutti i dati sono pubblicati sul sito del Dipartimento editoria della Presidenza del consiglio.

Contributi indiretti

Esistono forme di sconto per la spedizione degli abbonamenti postali e tariffe agevolate telefoniche e della luce per la stampa e le radiotv.

Il governo li taglia dal 2020 per un risparmio netto complessivo di 28 milioni.

–> Leggi il fact checking sui tagli proposti dal governo

I tagli proposti dai 5 Stelle
con l’emendamento Patuanelli

Proposta di modifica n. 1.2464 al DDL n. 981

1.2464

PATUANELLI, ACCOTO, GALLICCHIO, MARCO PELLEGRINI, PIRRO, PRESUTTO, TURCO, PESCO

Dopo il comma 471, inserire il seguente:

«471-bis. Nelle more di una revisione organica della normativa di settore, che tenga conto anche delle nuove modalità di fruizione dell’informazione da parte dei cittadini, i contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n.70, sono progressivamente ridotti fino alla loro abolizione, secondo le seguenti previsioni:

1) a decorrere dal 1º gennaio 2020:

a) la legge 7 agosto 1990, n. 230 è abrogata;

b) all’articolo 1, comma 1247, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole: ”nonché alle imprese radiofoniche private che abbiano svolto attività di informazione di interesse generale ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 250” sono soppresse;

2) il contributo diretto erogato a ciascuna impresa editrice di cui all’articolo 2 comma 1 lettera a), b) e c) del decreto legislativo 15 maggio 2017, n.70, in deroga a quanto stabilito all’articolo 8 decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, è ridotto progressivamente nel seguente modo:

a) per l’annualità 2019 l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale sarà ridotto del 20 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro;

b) per l’annualità 2020 l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale sarà ridotto del 50 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro;

c) per l’annualità 2021 l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale sarà ridotto del 75 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro;

3) a decorrere dal 1º gennaio 2022 gli articoli da l a 24 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n.70 sono abrogati;

4) il contributo diretto erogato complessivamente alle imprese editrici di cui all’articolo 2 comma 1 lettera g) del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, in deroga a quanto stabilito dagli articoli 18 e 22 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n.70, per gli anni 2019, 2020 e 2021 è pari a 1 milione di euro;

5) al fine di perseguire obiettivi di valorizzazione e diffusione della cultura e del pluralismo dell’informazione, dell’innovazione tecnologica e digitale e della libertà di stampa, con uno o più decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono individuate le modalità per il sostegno e la valorizzazione di progetti, da parte di soggetti sia pubblici che privati, finalizzati a diffondere la cultura della libera informazione plurale, della comunicazione partecipata e dal basso, dell’innovazione digitale e sociale, dell’uso dei media, nonché progetti volti a sostenere il settore della distribuzione editoriale anche avviando processi di innovazione digitale, a valere sul fondo per il pluralismo di cui all’art 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198».