Ufficialmente si chiama Prva Banka. Ma tutti, a Podgorica, la conoscono come «la banca di famiglia». Definizione non impropria. Del resto l’azionista di riferimento è Aco Djukanovic, fratello del primo ministro Milo. Che a sua volta, fino a pochissimo tempo fa, ha controllato il terzo pacchetto di azioni, in ordine di grandezza. Anche la sorella dei due, Ana, potente avvocato, ha una partecipazione.
Ora, la notizia è che la Prva Banka potrebbe passare in altre mani. Forse ai turchi di Ziraat, istituto di credito statale sempre più attivo nei Balcani. Nessuno ha finora smentito.
Ma perché mai Aco Djukanovic dovrebbe vendere? Il fatto è che i conti sono in rosso, da tempo. C’entra una gestione non impeccabile, c’entra la crisi, c’entrano tante altre cose ancora. A rimettere in sesto la baracca non è bastata neanche la massiccia iniezione di denaro pubblico ricevuta dallo stato nel 2008: 44 milioni di euro. A dare il via libera al salvataggio fu l’allora ministro delle finanze Igor Luksic, poi nominato primo ministro e oggi a capo della diplomazia. Un uomo del «cerchio magico» di Djukanovic. Il bailout fu contestatissimo dalle opposizioni, che videro in quell’operazione la conferma dell’anomala natura della Prva Banka: un istituto solo apparentemente privato, visto il ruolo esercitatovi dalla famiglia più potente del paese.
A ribadirne il carattere sui generis è stato il colosso della revisione Price Waterhouse, che, incaricato nel 2010 di dare un’occhiata a libri e documenti, si accorse che una buona metà dei soldi contenuti nei forzieri della Prva Banka erano di origine pubblica e due terzi dei prestiti erano stati accordati a personaggi vicini a Djukanovic, come riferì a suo tempo la Bbc.
Quest’ultimo, tornato a fare il primo ministro lo scorso dicembre, ha recentemente venduto le sue quote, pari al 2,55% del totale azionario, rastrellando un milione di euro. I suoi alleati dicono che è stata una scelta responsabile, che ha stroncato ogni possibile conflitto d’interessi tra premierato e affari. E se invece avesse solo voluto mettere al riparo il suo patrimonio, prima che la Prva Banka venga venduta?