I camion alimentati a gas (Gnl, gas naturale liquido) non aiutano a ridurre le emissioni di gas serra rispetto ai camion diesel e inquinano l’aria più di quanto dichiarino i costruttori.

Ad affermarlo è una ricerca commissionata dall’organizzazione T&E (Transport & Environment, trasporti e ambiente) a FVT, spin-off dell’Istituto dei motori a combustione interna e termodinamica dell’Università tecnologica di Graz (Austria) a cui è stato chiesto di testare le prestazioni reali emissioni su strada di due camion Iveco, uno alimentato a diesel, l’altro a Gnl. Secondo i risultati dei test, il camion Iveco S-Way Gnl emette il 13,4% più gas serra rispetto al camion diesel Stralis considerato un periodo di 20 anni. In un arco di tempo di 100 anni, invece, le emissioni del Gnl risultano inferiori del 7,5% rispetto al diesel, perché il metano è un inquinante di breve durata, che si degrada in atmosfera nell’arco di una decina di anni.

Il metano, però, ha un potenziale di riscaldamento globale molto maggiore della CO2 nell’arco di 20 anni (86 volte maggiore), quindi ridurre le concentrazioni di metano in atmosfera è cruciale per contenere l’innalzamento della temperatura a breve termine, come ha sottolineato anche l’ultimo rapporto dell’Ipcc.

«Per tagliare le emissioni i camion a gas sono una falsa soluzione e addirittura peggioreranno la crisi climatica – dice Fedor Unterlohner, responsabile del settore trasporto merci di T&E,- solo i veicoli a zero emissioni possono decarbonizzare il trasporto merci. E’ ora che le stazioni di rifornimento a gas vengano rimosse dai target delle infrastrutture da realizzare nell’Unione Europea e i governi devono smettere di incentivare l’acquisto di camion Gnl». Nemmeno il biometano né il metano sintetico prodotto con elettricità rinnovabile possono essere considerati combustibili alternativi, anche perché, pur con sostanziosi sussidi, nel 2050 costituirebbero solo tra il 4% e il 25% del fabbisogno per il trasporto merci.

Anche sul fronte della qualità dell’aria, dai test effettuati da FVT risulta che le emissioni di particolato (Pm) del motore Gnl sono maggiori rispetto al veicolo diesel messo a confronto. Solo le emissioni di ossidi di azoto (NOx) sono risultate inferiori, ma comunque vicine ai limite di legge. Secondo T&E «costruttori, autotrasportatori e gestori di infrastrutture che continuano a puntare su questa tecnologia avranno qualche tornaconto per proteggere questi investimenti. Dal momento che non ci sarà sufficiente metano rinnovabile a costi competitivi, nemmeno nel 2050, questa industria continuerà a fare affidamento su forniture di gas naturale».

Oggi i camion, che costituiscono solo il 2% dei veicoli su strada nell’Unione Europea, sono responsabili del 23% delle emissioni di gas serra del trasporto stradale, in crescita del 29% dal 1990. «Con la ripresa post-Covid assistiamo ad una crescente domanda di trasporto merci e ad un picco di emissioni – dice Lucien Mathieu, esperto di logistica di T&E – è arrivato il momento di alzare i target per le emissioni dei camion. Sono troppo deboli per incoraggiare i costruttori di camion a produrre veicoli a zero emissioni».

Solo nel 2019 l’Unione Europea ha introdotto livelli di prestazioni in materia di emissioni per i camion di nuova costruzione. Tuttavia, sono così poco ambiziosi, che i produttori potrebbero già oggi raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 fissati per il 2025 con gli attuali modelli in catalogo e persino quelli fissati al 2029, anche senza utilizzare meccanismi agevolati di prestito per gli investimenti. Secondo T&E, per la decarbonizzazione del trasporto merci, la Commissione dovrebbe rivedere la direttiva sulla tassazione energetica (Etd) per togliere la possibilità di esenzioni fiscali per il gas usato come carburante per il trasporto e introdurre un’accisa pari a quella su benzina e diesel; rivedere il regolamento sulle infrastrutture per i carburanti alternativi (Afir) che riguardi solo elettricità e idrogeno da fonti rinnovabili, escludendo quindi il rifornimento a gas, per creare infrastrutture di ricarica davvero a zero emissioni. Per quanto riguarda la revisione per gli standard di CO2, prevista per il 2022, è necessario fissare obiettivi ben più ambiziosi per fare in modo che almeno il 50% dei mezzi pesanti venduti nel 2030 siano a zero emissioni.