E se la Fiat ha offerto un misero aumento di 15 euro lordi, la Fiom non resta a guardare: anzi, vorrebbe impostare una nuova trattativa, con ben altre cifre. Il segretario Maurizio Landini, escluso dal tavolo del rinnovo con Cisl, Uil, Ugl e Fismic, ieri ha improvvisamente ripreso spazio grazie alla rottura del negoziato con l’azienda. Il quartetto aveva definito «inaccettabile» l’offerta, e ha annunciato lo stop delle flessibilità.

Anche per Landini l’offerta Fiat è «inaccettabile»: «Al di là del fatto che Fiat ha offerto solo 15 euro lordi al mese di una tantum, quello che sta succedendo è che il salario Fiat è già ora più basso di quello del contratto nazionale dei metalmeccanici», ha spiegato ieri. La Fiom ha proposto agli altri sindacati di svolgere assemblee unitarie che pongano al centro il nodo dei salari, insieme a una piattaforma unitaria per il contratto; ancora: si dovrà parlare dil piano industriale e legittimità a trattare, eleggendo quindi nuovi delegati.

«Sul piano industriale, presentato a Detroit ma non in Italia, siamo agli annunci mentre negli stabilimenti Fiat c’è ancora molta cassa integrazione – dice Landini – Perciò serve discutere con i lavoratori». Non solo. Il piano deve essere «oggetto di un confronto pubblico compresa la presidenza del Consiglio», aggiunge. «Di fronte all’indisponibilità di Fim e Uilm di fare assemblee metteremo in atto tutte le azioni necessarie, anche lo sciopero».

«Serve ripristinare in Fiat normali relazioni industriali – ha continuato il segretario Fiom – Nelle aziende non sono mai state fatte assemblee e non si capisce quale mandato abbiano avuto Fim e Uilm per trattare il rinnovo contrattuale con l’azienda». Un rinnovo, al quale la Fiom non partecipa perché non firmataria del contratto Fiat. «Spero che Fim e Uilm si rendano conto che aver detto sempre di sì li ha portati a un salario che è più basso di quello previsto dal contratto nazionale, 15 euro sono inaccettabili».

Le assemblee dovranno servire, secondo la Fiom, anche per fare il punto sulla rappresentanza. «Noi proponiamo la rielezione generalizzata di tutte le Rsa in Fiat», propone Landini che chiede anche la rielezione dei rappresentanti alla sicurezza, «oggi nominati dai sindacati». E anche su questo il sindacato è determinato ad andare avanti: «Non escludiamo nessuna iniziativa, dalla raccolta firme ad altro», spiega ancora.

Ma l’appello di Landini all’unità non pare raccogliere consensi favorevoli «Se i metalmeccanici della Cgil vogliono trattare insieme agli altri sindacati compiano l’unico atto possibile: firmare il contratto specifico con il gruppo automobilistico», dice Rocco Palombella, segretario Uilm. E l’attacco non si ferma qui, diventa esplicito: «Landini se ne faccia una ragione – dice Palombella – Può girarci intorno quanto vuole, ma l’intesa di Pomigliano ha rappresentato e rappresenta per il sindacato riformista la scelta giusta. Quando è stata assicurata col gruppo guidato da Sergio Marchionne, il segretario generale della Fiom si è schierato contro, ha perso, ma tuttora continua a sostenere la sua scelta sbagliata».

Ma ieri, in conferenza stampa, Landini ha anche dato una bella notizia, relativa alla Fiat di Pomigliano: il segretario ha annunciato il rientro nelle proprie postazioni di lavoro, dei 19 iscritti alla Fiom che presentarono e vinsero il ricorso contro il Lingotto.

La Fiat era stata accusata di discriminazione sindacale per le mancate assunzioni di tesserati Fiom nell’ex newco Fabbrica Italia Pomigliano (Fip). I lavoratori, attualmente, sono in regime di solidarietà, che non interessa il settore riservato alla produzione della Panda. «Questa vicenda è durata anche troppo – dice Francesco Percuolo, Fiom Napoli – Dobbiamo girare velocemente pagina e affrontare i problemi occupazionali che ancora ci sono nello stabilimento di Pomigliano, al reparto logistico di Nola, e all’ex Ergom di Napoli».

Alla Maserati di Grugliasco, intanto,(ugualmente gruppo Fiat) è stato raggiunto un accordo sulle modalità di esecuzione dei 12 turni. Altri 500 lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione andranno a lavorare a Grugliasco, il numero salirà quindi a 2.800. Fim, Uilm e Ugl hanno deciso di sospendere l’assemblea e lo sciopero annunciato per domani. «Entro la fine di giugno sarà trovata una soluzione sullo svolgimento delle ferie dei lavoratori», spiega Flavia Aiello della Uilm. «Siamo riusciti a fare rientrare altri 500 lavoratori – osserva Claudio Chiarle, segretario generale della Fim torinese – e a trovare l’intesa con l’azienda sui turni».