Sono arrivate le lettere di licenziamento ai 300 lavoratori della Honeywell. Dopo che il ministero del Lavoro ha confermato l’imposibilità a concedere la cassa integrazione – il Jobs act non la prevede in caso di cessazione del sito – lo stabilimento di Atessa cessa definitivamente la sua attività, mentre la proprietà americana sta riaprendo in Slovacchia una fabbrica con la stessa produzione. Un triste epilogo dopo una lotta durata mesi.
«Un atto ignobile che fa nuovamente emergere il disvalore di un’azienda a totale vocazione al profitto, priva di sensibilità sociale e senza una predisposizione alla contrattazione», commenta il segretario provinciale Fiom di Chieti Davide Labbrozzi. Ora i sindacati si appellano al neoministro del Lavoro Luigi Di Maio. «Attendiamo la convocazione immediata del tavolo ministeriale. Ora – aggiunge Labbrozzi – bisogna lavorare per la reindustrializzazione del sito di Atessa. Si tratta di un percorso complesso ma sostenibile, grazie alla professionalità che hanno espresso in questi anni i lavoratori».