Com’era prevedibile, al termine dello «scrutinio speciale», il conteggio voto per voto relativo a circa mille verbali ritenuti irregolari dal Tribunale Supremo Elettorale, il presidente Juan Orlando Hernández risulta ancora in testa, con il 42,98% dei voti contro il 41,39% di Salvador Nasralla.

Che non fosse in quei verbali la chiave dei brogli realizzati dal governo, era talmente chiaro che l’Alleanza di opposizione si era ben guardata dal mandare i propri rappresentanti a presenziare allo scrutinio. Così, anche dopo l’annuncio dei primi risultati ufficiali, la richiesta di Nasralla resta la stessa: controllare ogni scheda relativa a tutti i 5.174 verbali non trasmessi elettronicamente dai centri di votazione la notte delle elezioni.

E la novità è che la missione di osservatori dell’Oea, sottolineando «come il processo non si esaurisca con lo scrutinio speciale», ha definito «accettabile» tale richiesta.

Continuano intanto le proteste popolari, malgrado «lo stato di terrore» imposto dal governo con il coprifuoco e la sospensione delle garanzie costituzionali. E il bilancio è già di 7 morti e oltre 20 feriti.