Per l’Eliseo, François Hollande e papa Francesco hanno discusso tra capi di stato di Africa (soprattutto della situazione in Centrafrica), della guerra in Siria, della protezione dei cristiani d’Oriente. Secondo il Vaticano, al centro del dialogo, durato una mezz’ora per la prima visita del presidente francese nella Santa sede, c’è stata la bioetica, la famiglia, il rispetto delle comunità religiose. Hollande, che non ha fatto cenno alle questioni di etica, ha riassunto: «Se c’è una parola, un valore, che ci unisce, papa Francesco ed io, è la dignità umana». Un modo per cercare di chiudere le polemiche sul matrimonio omosessuale e quelle a venire sulla fine della vita e l’eutanasia.

Il viaggio a Roma di François Hollande ha avuto luogo in un momento delicato, con l’affaire Julie Gayet che ha finito per rendere ancora più distanti i rapporti tra il presidente socialista e la comunità cattolica, già esasperata dal matrimonio per tutti del 2013, dall’ampliamento del diritto all’aborto di questa settimana e dalla minaccia di una legge bioetica che dovrebbe prendere in conto l’ipotesi dell’eutanasia a fine vita, nel caso di malattia irreversibile. Hollande, che ha ricevuto un’educazione cattolica (è andato a scuola dai preti, si è circondato di cattolici di sinistra, ha fatto battezzare i quattro figli) aveva cercato di venire un po’ incontro ai cattolici: dalla legge sul matrimonio per tutti è stata esclusa la legalizzazione del ricorso alla procreazione medicalmente assistita per le coppie gay (ma i cattolici premono perché non rientri con la legge sulla famiglia in preparazione), ha promesso di consultare i responsabili religiosi per la preparazione del testo sul fine vita e nella conferenza stampa del 14 gennaio è arrivato persino a fare un discutibile parallelo tra l’azione delle Femen a Notre Dame l’anno scorso e l’antisemitismo dell’«umorista» Dieudonné. Ma per Hollande sono state mosse abbastanza inutili: l’ala più radicale del cattolicesimo resta alla punta della contestazione delle scelte del presidente socialista.

Una petizione spedita in Vaticano alla vigilia della visita di Hollande, dove i cattolici esprimono «malessere» e denunciano la «sfida» di cui sarebbero vittime nelle loro profonde convinzioni, con la sensazione di subire «due pesi due misure» nella Francia laica, è stata firmata da 110mila persone. I cattolici sono politicamente per tradizione più vicini alla destra, anche se l’Ump si è divisa in questi giorni sulla riforma dell’aborto, mentre non tutto il partito aveva appoggiato con entusiasmo le manifestazioni anti-matrimonio gay, che avevano un forte profumo di estrema destra. Il patto sociale francese, comunque, è basato sulla laicità, che neppure la destra parlamentare intende toccare, a parte alcune frange estreme.

In mattinata, ieri, c’è stata qualche speculazione sull’origine di una bomba scoppiata a Roma vicino a una chiesa francese. Ma il ministro degli interni (e dei culti), Manuel Valls, che ha accompagnato Hollande in Vaticano, ha smentito qualsiasi legame con la presenza del presidente francese.