La terza conferenza stampa di Hollande presidente, prevista per oggi dopo essere stata più volte rimandata nel 2013 alla ricerca del “momento opportuno”, ha luogo nel momento peggiore, pochi giorni dopo le rivelazioni di Closer (settimanale del gruppo Mondadori) sulla love affaire con l’attrice Julie Gayet, mentre la first girlfriend, Valérie Trierweiler è ancora ricoverata in ospedale. Hollande sperava di recuperare terreno, chiarendo i termini della “svolta” social-liberista in economia, una nuova apertura verso il padronato con il “patto di responsabilità” proposto negli auguri di Capodanno al Medef (la Confindustria francese), tagli ai contributi padronali in cambio della creazione di posti di lavoro. Sul tavolo c’erano le nuove promesse di abbassamento delle tasse e di diminuzione dei deficit attraverso risparmi nella spesa pubblica, intorno ai 50 miliardi di euro. Il presidente doveva precisare gli obiettivi politici e militari dei due interventi in corso in Africa, in Mali e in Centrafrica.

La fine del 2013 era stata disastrosa, tra la perdita di autorità manifestata nel caso Leonarda (la ragazzina rom espulsa, a cui Hollande ha promesso il rientro in Francia, da sola senza la famiglia, che ha ottenuto in diretta tv un netto rifiuto dell’interessata, intervistata in Kosovo da una tv di informazione continua) e la promessa impossibile da mantenere di “invertire la curva della disoccupazione” entro fine anno. Ma oggi Hollande dovrà per forza dare qualche spiegazione sull’affaire Gayet. Una spiegazione tanto più difficile poiché Valérie Trierweiler è ancora all’ospedale, ricoverata sotto stress, cosa che impedisce di fatto un chiarimento sulla situazione della first girlfriend: da un punto di vista istituzionale, in Francia, le mogli o compagne dei presidenti non hanno nessun ruolo ufficiale, ma Trierweiler ha accompagnato Hollande in numerosi viaggi ufficiali (nella sua agenda c’è ancora la partecipazione alla visita dagli Obama, l’11 febbraio prossimo), ha salutato le alte autorità dello stato il giorno dell’investitura e all’Eliseo ha un ufficio tutto suo, con una decina di impiegati al suo sevizio.

Il presidente che si voleva “normale”, per smarcarsi dal suo predecessore Sarkozy, si è impantanato in una situazione insostenibile. Hollande ha forse pensato di potersi comportare come molti suoi predecessori – Mitterrand aveva due famiglie, una tenuta nascosta, Giscard d’Estaing e Chirac erano dei noti seduttori, la moglie di Pompidou era stata vittima di un complotto che l’aveva considerata coinvolta in uno scandalo sessuale e addirittura a fine ‘800 Félix Faure era morto all’Eliseo nelle braccia della sua amante. Hollande non sembra essersi reso conto che i tempi sono cambiati, che i politici vivono sotto l’occhio vigile dei media, che l’autorità presidenziale non ferma più nessuno. Ci sono poi le domande che solleva questo caso, a cominciare dalla protezione della sicurezza del presidente: Hollande si è recato varie volte da Julie Gayet, in scooter, mentre la guardia del corpo andava persino a comprare i croissants la mattina. Costernante è poi la questione dell’appartamento in cui sono avvenuti questi incontri galanti. L’alloggio, a pochi passi dall’Eliseo, è affittato da un’amica di Gayet, una persona legata a personaggi della malavita corsa, implicati in un grosso scandalo, quello della bisca clandestina del Circolo di Wagram, controllata dall’organizzazione mafiosa La Brise de mer. L’amica di Gayet è stata legata sentimentalmente con un attore condannato per il Circolo di Wagram e in seguito ha avuto una storia con un altro corso, ucciso in un agguato il 31 maggio scorso.

Hollande e la sua sicurezza non sapevano nulla? Il ministro degli interni, Manuel Valls, non era al corrente? Le Monde avanza il sospetto che la rivelazione dell’affaire Gayet venga dal suo rivale Sarkozy, rimasto legato con alti papaveri della polizia. Secondo un sondaggio, il 77% ritiene che si tratti di un affare privato, non politico, ma le rivelazioni che si accavallano e che fanno scoprire un mondo di intrighi rischiano di far cambiare idea a molti, rovinando ancora un po’ l’immagine di Hollande, già il presidente più basso nei sondaggi nella storia della V Repubblica.