Variety lo ha ribattezzato come il primo «caribbean noir». Di certo Havana Noir – Le indagini di Mario Conde – ogni martedì alle 21.10 su LaEffe (canale 139 di Sky), è un colpo al cuore per gli amanti del genere, affascinante mescolanza di generi che alle tinte noir (omicidi efferati, assassini introvabili e corruzione dilagante) associa la simpatia del detective protagonista. Mario Conde, appunto, a cui presta il volto l’attore cubano Jorge Perugorría, famoso per il ruolo dell’intellettuale omosessuale Diego nel film Fragola e cioccolato di Tomás Gutiérrez Alea, Juan Carlos Tabío, per il quale nel 1993 conquistò l’Orso d’Argento a Berlino.

Ad ispirare gli otto episodi sono i quattro romanzi dello scrittore cubano Leonardo Padura, vincitore nel 2015 del Premio Princesa de Asturias de Las Letras, uno dei massimi riconoscimenti spagnoli. Dietro i plot narrativi che caratterizzano la fiction di puntata in puntata – l’omicidio di una giovane insegnante, un uomo scomparso che Conde scopre essere il marito della donna di cui era innamorato in gioventù – Havana Noir restituisce anche lo scenario della Cuba degli anni ’90, che risente dei mutamenti derivati dalla caduta del muro e dalla fine dell’Unione Sovietica.

Conde poliziotto molto sui generis, insofferente alle gerarchie, con una malinconia di fondo che trapela sin dall’incontro nel primo episodio con l’affascinante ingegnere rimasta in panne con la sua automobile, secondo Perugorría: «Rappresenta una generazione di cubani che hanno creduto a un progetto di paese che poi in realtà non si è realizzato completamente».

Ed è per questo che il detective si crea quasi un mondo parallelo, dove al centro è appunto la nostalgia per quello che avrebbe potuto essere Cuba: «Un ’nostalgico di merda’, utilizzando una sua espressione tipica, ma che non perde mai il suo sorriso. Per riuscire a calarmi in quel personaggio ho dovuto compiere un viaggio molto personale. Ho dovuto ’entrare’ nei suoi ricordi, ma ho dovuto scavare anche in me stesso. Lo confesso». L’Avana – sia nei romanzi di Padura che nella serie televisiva – è a sua volta protagonista ben presente al centro delle trame: «La serie – sottolinea ancora Perugorría – disegna una città decadente così come il suo protagonista. Ma ciò non toglie che così come Conde, L’Avana sia sempre terribilmente attraente e magica».