Un mese fa Saad Hariri aveva gettato il Libano e il Medio oriente in una grave crisi politica annunciando, durante una visita a Riyadh, le dimissioni da premier. Aveva anche lanciato accuse pesanti al movimento sciita Hezbollah e all’Iran. Poi il rientro a Beirut avvenuto il mese scorso dopo una detenzione mascherata di quasi due settimane in Arabia saudita e, infine, ieri è arrivato il ritiro delle dimissioni. L’annuncio è giunto al termine della prima riunione del governo dal suo rientro. Hariri ha spiegato il passo con la decisione di tutte le componenti del governo (di cui fa parte anche Hezbollah) di “dissociarsi” dai conflitti nella regione. Il premier sostiene con forza l’equidistanza del Libano rispetto ai conflitti nella regione ma lui stesso è un promotore delle strategie saudite nel Paese dei cedri e in Medio Oriente.