Hank, il caporale antifascista
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Hank, il caporale antifascista

Storie Le molte e sapienti citazioni musicali, ne fanno un vero e proprio fumetto sonoro
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 16 aprile 2022

Ogni guerra è, prima o poi, destinata a finire lasciandosi dietro l’eredità drammatica di persone mutilate nel fisico e nella psiche. Le più comuni mutilazioni riguardano gli arti e l’inserimento dei disabili nella società post-bellica è sempre stato un tema doloroso.

Un fumetto pubblicato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ha affrontato di petto questo problema con onestà e aderenza alla realtà. La striscia Hank, scritta e disegnata da Coulton Waugh (1896-1973), fu pubblicata sul quotidiano di orientamento progressista PM dal 30 Aprile 1945. Ebbe tra i suoi lettori la coppia presidenziale Franklin Delano e Eleanor Roosevelt , il jazzista Duke Ellington e la scrittrice Dorothy Parker.

Il protagonista del fumetto, Hank Hannigan, è un caporale dell’esercito che ritorna dal fronte senza una gamba. Condivide con altri veterani le cure in ospedale dove medici e infermieri gli applicano protesi.

Già la descrizione così cruda rende l’idea di un approccio alla realtà che è lungi dall’edulcorarla o rimuoverla ma invece decisa a guardarla bene in viso. Per cercare di sollevare il morale ai militari vengono organizzati spettacoli e Hank si reca ad assistere a uno di questi; sul palco c’è Clayton «Peg Leg» Bates, un ballerino afroamericano di tip tap che ha una protesi. Bates danza in modo acrobatico e Hank è ammirato e sollevato dopo averlo visto. Clayton «Peg Leg» Bates è un personaggio realmente esistito (e nel fumetto è scritto in didascalia).

Nato nel 1907 in South Carolina perse la gamba sinistra a soli 12 anni in uno sgranatoio di cotone. Con la sua gamba di legno divenne comunque un ballerino professionista e accompagnò con i suoi numeri di danza, tra i quali il celebre «Jet Plane» nel quale plana sul palcoscenico sulla sola gamba di legno, le maggiori orchestre del momento come quelle di Count Basie, Duke Ellington, Louis Armstrong ballando all’Apollo Theatre e al Cotton Club anche con il mitico Bill «Bojangle» Robinson. Fece spettacoli per i reduci della Seconda Guerra Mondiale e partecipò alla popolare trasmissione televisiva The Ed Sullivan Show. Nel 1951 aprì uno dei primi resort interetnici, nelle Catskill Mountains.

Si spense a 91 anni nel 1998. In rete si possono vedere filmati d’epoca nei quali possiamo apprezzare le sue qualità virtuosistiche e la sua contagiosa simpatia.

«SENTIMENTAL JOURNEY»

Rinfrancato e pronto per inserirsi nella vita civile Hank viene coinvolto da un gruppo di fascisti americani che tentano di arruolare i veterani nella loro organizzazione facendo leva sul loro disagio, inneggiando alla necessità di continuare la guerra sul fronte interno contro neri, comunisti ed ebrei. I cospiratori decidono di usare l’avvenente cantante Bolinda Odell per circuirlo ma Hank finge di cascarci per riuscire a venire in possesso di documenti ed elenchi degli affiliati e smascherare pubblicamente i loro piani. Alla fine riuscirà a farlo, salvato da Bolinda che, pentita, morirà facendogli scudo e prendendosi un proiettile a lui destinato.

In una scena vediamo Bolinda cantare la canzone Sentimental Journey. Il brano venne inciso per la Columbia il 20 novembre 1944, solo dopo nove giorni dalla fine del Recording Ban, lo sciopero delle registrazioni discografiche che le impedì per quasi due anni, e fu ristampato nel gennaio del 1945 nei V-disc, i dischi prodotti dal governo e destinati ai militari al fronte. La canzone divenne immediatamente l’inno dei veterani coincidendo con gli ultimi fuochi del conflitto. Il testo esprime perfettamente il desiderio di ritorno a casa, alla vita normale e agli affetti che struggevano le migliaia di militari statunitensi.

La canzone fu incisa dal bandleader Les Brown (autore delle musiche insieme a Ben Homer) e cantata da una giovane Doris Day schizzando al primo posto della classifica e lanciando la carriera della cantante che in seguito divenne una star del cinema e della televisione. Day, al secolo Doris Mary Anne Kappelhoff (1922 -2019 ), si fece così conoscere e apprezzare per la perfetta intonazione e la freschezza delle interpretazioni: un misto di spontaneità, calcolata ingenuità e verve. Rimarrà amatissima per tutta la sua vita da generazioni di ascoltatori e fu tra le prime icone gay. Sentimental Journey entra per sempre nel canzoniere popolare americano; la incideranno anche Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, i Platters, Mina e anche una giovanissima Amy Winehouse.

Oltre a questa canzone nel fumetto compare anche Praise the Lord and Pass the Ammunition, brano patriottico composto nel 1942 da Frank Loessler, uno dei più grandi compositori di song poi divenute standard jazz immortali come Let’s Get Lost, in risposta all’attacco giapponese a Pearl Harbor che consentì a Roosevelt di forzare l’isolazionismo ed entrare in guerra contro Hitler, Mussolini e Hiroito.

Il brano divenne subito popolarissimo tanto da essere anche usato in Jungle Drum, un cortometraggio di animazione del 1943 con protagonista Superman impegnato a liberare la fidanzata Lois Lane prigioniera dei nazisti nella giungla.

IDEALI DEMOCRATICI

Con questa storia pubblicata su un quotidiano e marcatamente popolare siamo di fronte a un linguaggio, il fumetto, definito in modo mirabile da Sergio Brancato, grande esperto e studioso, «capace di restituire lo spirito del tempo novecentesco, di rappresentarne i vissuti e le soggettività storiche. Partiamo da questo quando parliamo del fumetto, parliamo della sua origine metropolitana, parliamo del fatto che i comics sono un osservatorio privilegiato sulla storia culturale del secolo appena trascorso». E ancora: «Un linguaggio composito e perfino spurio nelle sue componenti, basato com’è sulla sinergia funzionale tra codice iconico e codice verbale, ossia tra immagine e scrittura, ma che proprio in virtù di queste sue caratteristiche genetiche ha funzionato molto bene nella fase storica dei media di massa, contribuendo – come il cinema, il suo parente più prossimo, votato alle stesse finalità – a definire le forme della vita metropolitana. Al pari del linguaggio cinematografico, infatti, il fumetto recupera il piano di significazione dei sensi all’interno dei processi di comunicazione, restituendo centralità al corpo e alla sua espressione nelle dinamiche delle relazioni interumane».

Il fumetto Hank infatti registra in presa diretta attraverso sapienti citazioni musicali, che per qualità e quantità ne fanno un vero e proprio fumetto sonoro, il sentimento di un’epoca, i suoi turbamenti e il suo desiderio di lasciarsi alle spalle la tragedia bellica. Lo fa rimanendo fedele agli ideali antifascisti e democratici con un ottimismo che purtroppo verrà di lì a poco travolto dalla Guerra Fredda.

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