La distruzione delle case sugli alberi degli ambientalisti nella foresta di Hambach è stata «un’azione illegale». Tre anni dopo lo sgombero degli 86 presidi costruiti dagli attivisti per protestare contro il disboscamento dell’area a beneficio dell’espansione della vicina miniera di carbone arriva la prima sentenza del tribunale di Colonia.

In particolare i giudici hanno certificato che la violazione delle norme sulla sicurezza antincendio – la scusa all’epoca utilizzata dalla polizia – era solamente «un pretesto per impedire agli ambientalisti di fermare l’abbattimento della foresta».

Alla base della decisione la denuncia di un abitante delle case sugli alberi, convinto che il disboscamento fosse anzitutto inutile alla luce del piano di uscita dal carbone della Germania entro il 2038. Non è la sentenza definitiva e quasi sicuramente il governo del Nordreno-Vestfalia, (guidato dal leader Cdu, Armin Laschet, che firmò l’ordine di distruzione della foresta, ricorrerà in appello.

Ma si tratta comunque della prima vittoria giudiziaria contro il piano industriale del colosso energetico “Rwe”, deciso ad ampliare il più grande impianto di estrazione di lignite a cielo aperto in Europa.