Niente elezioni ad Haiti, oggi. Il secondo turno delle presidenziali, inizialmente previsto per il 27 dicembre, è stato nuovamente sospeso: «per motivi di sicurezza», ha detto il presidente del Consiglio elettorale provvisorio, Pierre-Louis Opont. Da giorni, una parte dell’opposizione al governo di Michel Martelly, organizza violente proteste di piazza e minaccia di impedire lo svolgimento della consultazione per timore che i risultati delle urne vengano manipolati a favore di Jovenel Moise, candidato governativo destinato a succedere all’attuale presidente.

Il principale candidato di opposizione, Jude Celestin, ha rifiutato di sottoscrivere un accordo per fissare una nuova data per le elezioni. Ha annunciato di volersi ritirare dalla competizione, anche se non ha formalizzato la rinuncia davanti al Consiglio elettorale. L’opposizione afferma che il governo non ha fatto abbastanza per combattere le frodi intervenute durante il primo turno del 25 ottobre 2015. Celestin è risultato il candidato più votato dopo Moise, su 54 concorrenti. I nuovi senatori hanno votato all’unanimità per un rinvio delle consultazioni. Un appello appoggiato anche dalla chiesa cattolica e da diversi gruppi imprenditoriali.

Martelly aveva annunciato la formazione di una commissione composta da cinque personalità per valutare il processo elettorale, ma l’alleanza di opposizione chiede una revisione indipendente del voto di ottobre, e lamenta di essere stata penalizzata. Per questo, le proteste di piazza hanno preso di mira l’edificio del Consiglio elettorale provvisorio nella capitale Port- au-Prince.