È stato uno dei casi televisivi della passata stagione negli Stati uniti la serie Mr. Robot, che approda a partire da domani su Premium Stories (ore 21.15, doppio episodio), la pay tv Mediaset, dopo aver fatto incetta di premi ai Golden Globes ed essersi aggiudicata anche il Writer Guild of America – il premio assegnato dagli sceneggiatori Usa.

Una felpa nera con cappuccio calato sulla testa, un carattere schivo, decisamente sociopatico e con «qualche paranoia», il giovane protagonista è una sorta di genio esperto di sicurezza. Si chiama Elliot Alderson (lo interpreta la rivelazione Rami Malek) ed è chiaro sin dalle prime battute della serie ambientata completamente a New York, ha una doppia vita. Di giorno lavora per una grossa organizzazione occupandosi per l’appunto di sicurezza, ma quando cala l’oscurità, diventa un abilissimo hacker con uno scopo ben preciso: vuole combattere contro tutte le ingiustizie. Come scriveva su queste pagine Giulia D’Agnolo Vallan: «Anderson è il Jack Bauer dell’era di Occupy Wall street. Un paladino della lotta contro l’oligarchia finanziaria, la diseguaglianza economica, i tycoon del fast food che fanno soldi con la pornografia e detestabili yuppie che tradiscono la moglie e maltrattano cagnolini indifesi».

A rivelare a Elliot questo parallelo mondo di vendicatori «solitari» è un misterioso anarchico insurrezionalista soprannominato «Mr. Robot» (Christian Slater) che lo mette in collegamento con un gruppo di hacktivisti – la F-Society – persone che come lui vogliono liberare il mondo dai debiti con le banche o smascherare i corrotti delle multinazionali. E per farlo si introduce nel database delle grandi società e nelle mail di individui qualsiasi. Successo oltre ogni aspettativa, tanto che a metà stagione è stata rinnovata per una seconda già in lavorazione.