Il mese scorso lo scienziato Stephen Hawking aveva inserito il nome di Hanan al Hroub nella lista dei dieci migliori insegnanti del mondo, scelti fra 8.000, stilata dalla prestigiosa Varkey Foundation, facendo riempire d’orgoglio tutti i palestinesi. Due giorni fa è stato papa Francesco a congratularsi per il premio di migliore insegnante 2016 ottenuto dalla profuga di Dheishe, grazie ai suoi programmi innovativi applicati su ragazzi con problemi di comportamento, frutto dei contesti violenti e di negazione di diritti in cui vivono. Hanan al Hroub, sostenitrice convinta della non violenza, domenica durante la cerimonia di premiazione a Dubai non ha nascosto la sua soddisfazione. «Sono orgogliosa di essere su questo palco – ha detto – e accetto questo premio come una vittoria per tutti gli insegnanti e per quelli palestinesi in particolare». Mentre pronunciava queste parole, in Cisgiordania migliaia di persone incollate alla tv applaudivano e scandivano slogan per la Palestina. Per Ghassan al Khatib, analista e professore dell’Università di Bir Zeit, «il premio dato ad Hanan al Hroub ripaga gli sforzi di tutti gli insegnanti palestinesi e conferma che la nostra scuola è valida e con grandi capacità educative al contrario di ciò che sostiene Israele».

La vincitrice del Global Teacher Prize 2016 ha annunciato che investirà il milione di dollari del premio per garantire borse di studio per i palestinesi che faranno dell’insegnamento la loro ragione di vita. Cresciuta a Dheishe, al Hroub ha detto di aver deciso di diventare insegnante quando comprese che doveva fare qualcosa di innovativo per far superare ai suoi figli il trauma del ferimento grave del padre avvenuto mentre tornava a casa mentre, davanti a Dheishe, i soldati israeliani sparavano contro dimostranti palestinesi. Lo shock condizionò molto il comportamento, la personalità e i voti dei miei figli» ricorda in un filmato girato prima dell’assegnazione del premio. Lei elaborò e applicò nuove metodologie di insegnamento – le spiega nel suo libro “Giochiamo e impariamo” – e in breve il comportamento e il rendimento scolastico dei figli migliorarono sensibilmente, tanto da convincerla ad impiegarle in tutte le classi in cui ha insegnato. Hanan al Hroub non vive più a Dheishe. Abita ad al Bireh e insegna nella scuola media superiore “Samiha Khalil”. Il suo legame con il campo profughi dove è crescita ed ha trascorso gran parte della sua vita però resta forte.

Parole di elogio e soddisfazione sono giunte anche dai vertici dell’Anp. E non tutti le hanno apprezzate. «È amaro constatare che mentre una palestinese viene nominata la miglior insegnante del mondo, nelle settimane passate il governo e i servizi di sicurezza dell’Anp si sono dimostrati poco comprensivi verso le giuste ragioni dello sciopero degli insegnanti palestinesi», commenta Ghassan al Khatib riferendosi alla protesta del mondo della scuola andata avanti per un mese intero. Lo sciopero si è concluso quando è intervenuto qualche giorno fa il presidente Abu Mazen che ha garantito l’aumento dei salari del 10%.

Per gli insegnanti è una vittoria limitata poichè, nonostante l’incremento promesso da Abu Mazen, la busta paga rimarrà leggera (lo stipendio medio non supera i 500 euro). «Meglio di niente», commentano molti, facendo buon viso a cattivo gioco. Si rallegra anche il presidente, costretto a scendere in campo per mettere fine a una protesta che ha raccolto l’appoggio pieno degli studenti e dei loro genitori, facendo temere l’inizio di una protesta di massa contro l’Anp. Più che per timore del sostegno, dietro le quinte, del movimento islamico Hamas allo sciopero, il presidente ha agito per impedire che il suo nemico giurato ed ex compagno di partito (Fatah) Mohammed Dahlan potesse cavalcare con successo la protesta. Proprio i sostenitori di “Abu Fadi” (Dahlan) sono stati particolarmente attivi a sostegno della lotta degli insegnanti. Anche Jibril Rajoub, uno dei dirigenti più importanti di Fatah – nonchè tra i principali “candidati” alla futura presidenza dell’Anp – ha condannato il muro alzato dal governo davanti agli insegnanti criticando indirettamente Abu Mazen.

Sempre più “un uomo solo al comando”, Abu Mazen legge i risultati dei sondaggi d’opinione con allarme. L’ultimo pubblicato dal Jerusalem Media Center mostra un netto calo della sua popolarità: dal 52,4% dello scorso agosto al 45,3% di questo mese. La fine dello sciopero fa felice anche Israele che per un mese ha guardato con timore al milione di studenti palestinesi non a scuola ma in strada pronti a manifestare contro l’occupazione. Ieri altri tre palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania, nei pressi della colonia ebraica di Hebron. L’esercito israeliano ha detto che due avevano sparato a un gruppo di soldati (2 feriti) ed il terzo ha investito con l’auto un militare.